Il Consiglio regionale si è riunito in seduta antimeridiana per proposta di legge (testo unificato) 184 e 154 che modifica la legge 7 del 1955 sui “provvedimenti per propaganda delle manifestazioni turistiche”.
E’ intervenuto l’on. Franco Mula (Psd’Az), relatore di maggioranza: «La legge del 55 va cambiata perché sono cambiati i tempi. Particolarmente importante è il turismo sociale, che riguarda gli anziani e i gruppi disabili oltre alle manifestazioni laiche e religiose che fanno parte della nostra identità. Presso l’assessorato al Turismo si istituisce il registro dei grandi eventi capaci di attrarre turisti e visitatori, folkloristici e religiosi, capaci di richiamare turisti nella nostra isola. Nel testo di legge si prevedono inoltre le campagne social e sui media in genere, attraverso un bando per i contributi e la necessità di una corretta rendicontazione».
Per la minoranza ha preso la parola l’on. Salvatore Corrias: «Questo è un intervento legislativo random, che non si inserisce in una visione di strategia futura. Sarebbe opportuno evitare di dare contributi, rischiando così una infrazione dell’Ue per concessione di aiuti di stato in spregio ai regolamenti della Ue». Per l’oratore «c’è poi da chiarire che intenzione avete sulla abrogazione del sistema di governance della Dmo e sarebbe opportuno che fosse l’assessore Chessa a fare chiarezza».
E’ intervenuto per i Progressisti l’on. Massimo Zedda, che ha detto: «In questo articolato ci sono ripetizioni e articoli pleonastici. E si registra un tentativo sistematico di aggirare le regole del libero mercato con riferimento ai contributi. Non aiuta nemmeno il non aver chiaro gli obiettivi strategici da raggiungere».
Per l’on. Ignazio Manca (Lega), invece, «è arrivato il momento di modificare una legge abbondantemente datata adeguandola alla società odierna. A questo servono le campagne di promozione turistica multimediale, previste nella nuova legge».
Dall’opposizione l’on. Laura Caddeo (Progressisti) «c’è il rischio di parcellizzare enormemente le risorse finanziarie dividendole tra i grandi eventi e le piccole iniziative. A mio parere per la promozione turistica della Sardegna è più importante investire sui social media e su tutte le forme digitali di promozione. E per fare questo non era necessario un nuovo impegno legislativo».
Per l’on. Antonio Piu (Progressisti) «questa legge non sarà capace di portare grandi risultati perché rispetto alla legge 16 del 2017 non capisco quali siano gli elementi aggiuntivi. Il piano del marketing e le strategie sul turismo sono già previsti nella legge del 2017, dove è già previsto il Piano strategico regionale del turismo. Assessore Chessa, la sua maggioranza con questa legge non le sta facendo un piacere».
La capogruppo del M5S Desirè Manca ha esordito così: «Da subito la lettura di questo testo unificato ci ha portato a dire che mancano trasparenza e condivisione mentre è evidente il rischio di discrezionalità. Non si capisce il senso del registro dei grandi eventi se non è chiaro come si sceglie e come si esclude un grande evento, visto che si prevede che i contributi possano arrivare a coprire l’intero costo dell’evento. Per questo abbiamo presentato i nostri emendamenti al testo».
Sempre dalla minoranza l’on. Pietro Comandini (Pd), che ha detto: «Il turismo è una delle maggiori industrie della Sardegna e manca in questo testo la priorità: rispetto al 2019 abbiamo perso quali 6 milioni di passeggeri, ossia di presenze sul territorio. E negli alberghi abbiamo registrato meno due terzi di presenze nel 2020. Se poi andiamo a vedere i ristori effettivamente pagati ci rendiamo conto che se vogliamo parlare di turismo davvero con questa legge la maggioranza non aiuta l’assessore Chessa fornendogli un testo che a voler essere buoni è inutile. Possibile che il 2020 non vi abbia insegnato nulla? Noi siamo totalmente distanti da voi su questo e di altro avremmo voluto discutere con voi oggi: di vettori aerei e di ristori agli albergatori, di aeroporti sardi che sono praticamente vuoti».
Per l’on. Dario Giagoni (Lega) «spesso la Sardegna nei mercati turistici esteri è ignorata perché si conosce l’Italia ma non la nostra isola. Leggevo di recente un’intervista di due ragazze sarde che si occupano di attrarre turisti giapponesi e segnalavano appunto questi limiti. Ecco, io vorrei che ci fosse una reale strategia di marketing per far conoscere la Sardegna in tutto il mondo e per questo ho previsto una serie di emendamenti a questa legge, per fare in modo che sia davvero efficace e che la promozione sia moderna e di stampo internazionale».
Franco Mula (capogruppo del Psd’Az) ha condiviso le critiche del collega Giagoni e si è detto meravigliato per l’atteggiamento dell’opposizione, visto che ogni partito aveva un rappresentante in commissione dove è stato approvato il testo. Franco Mula ha anche spiegato che i requisiti non vengono inseriti in legge, ma in un disciplinare apposito. Il consigliere ha anche sottolineato che l’obiettivo è di aggiornare una legge del 1955 e non ha la pretesa di risolvere i problemi della Sardegna. L’assessore del Turismo, Gianni Chessa, ha ribadito la necessità di aggiornare una legge di una sola pagina, datata 1955, e vuole ridare il giusto rilievo ai grandi eventi, distinguendoli dalle piccole iniziative. Chessa ha anche detto di aver trovato un assessorato in cui manca un esperto di marketing, molto importante per promuovere l’immagine
dell’Isola. L’assessore ha anche sottolineato che il lavoro fatto in questi primi anni di legislatura ha portato la Sardegna a crescere nel Regional Tourism Reputation Index, pubblicato da Demoskopika, passando dal penultimo posto nel 2019 a scalare nove posizioni nel 2020, oltre a registrare 11 milioni di arrivi in un solo mese e mezzo del 2020 contro i 15 milioni dell’intero 2019. Gianni Chessa ha anche ricordato che un emendamento, approvato nella scorsa Finanziaria, ha aumentato da 7,5 milioni a 15 milioni di euro le risorse per poter finanziare tutti coloro che erano stati esclusi dal bando. Chessa ha anche criticato la DMO (Destination management organization), accusando l’opposizione di aver creato un mostro burocratico, che assorbe 40 degli 80 milioni destinati al suo Assessorato e che sarebbe più utile un’agenzia più snella.
Chessa ha anche ribadito che alla legge seguiranno regolamenti e delibere di giunta che renderanno assolutamente trasparenti i criteri per poter entrare nel registro grandi eventi. Per quanto riguarda il click day, l’assessore ha spiegato che si è reso necessario per non perdere le risorse, essendo ormai arrivati a fine anno.
Massimo Zedda (Progressisti) ha sottolineato che la Dmo è individuata negli obiettivi strategici dell’assessorato per il 2021, e che il miglioramento, registrato da Demoskopica, è avvenuto perché mentre tutti stavano a casa, nessuno viaggiava a causa della pandemia, la Regione ha pubblicizzato la Sardegna negli aeroporti. Per Massimo Zedda si sarebbero dovuti trovati canali diversi per la promozione dell’Isola, vista l’eccezionalità del periodo.
Il vice presidente Satta ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato. Sull’articolo 1 “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 7 del 1955 in materia di misure per lo sviluppo del turismo” è intervenuto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha proposto di mettere a sistema le azioni degli assessorati della Cultura e del Turismo, ha anche affermato che l’assessorato del Turismo ha a disposizione esperti di marketing che sono stati assunti nel 2008. Francesco Agus ha anche ricordato che la DMO era stata approvata a larga maggioranza nella scorsa legislatura e che non è produttivo che ogni nuovo governo azzeri quanto deciso da quello precedente, soprattutto se c’è stata ampia condivisione. E ha aggiunto che è chiaro che il settore del turismo vada riformato, ma la soluzione non è il “Click day”, un’iniziativa profondamente sbagliata. L’aula ha approvato l’articolo 1.
Sull’articolo 2 “Integrazioni all’articolo 1 della legge regionale n. 7 del 1955 in materia di istituzione del registro dei grandi eventi” è intervenuta Desirè Manca (M5S) che ha chiesto trasparenza sui criteri di valutazione per essere inseriti nel Registro grandi eventi, come previsto nell’emendamento n. 1. L’emendamento è stato bocciato dall’Aula, che ha invece approvato l’articolo 2.
Sull’articolo 3 “Modifiche all’articolo 2 della legge regionale n. 7 del 1955 in materia di promozione turistica multimediale”, sono stati presentati due emendamenti dall’opposizione che sono stati bocciati. E’ intervenuto Salvatore Corrias (Pd), che ha chiesto che la maggioranza faccia chiarezza sulla Dmo. Franco Mula (Psd’Az) ha chiarito che questa maggioranza ha dovuto reperire oltre 7milioni di euro per finanziare tutti coloro che erano stati esclusi dalla graduatoria e che l’allora maggioranza di centrosinistra aveva illuso. E ha chiarito che i progetti saranno valutati in base a requisiti trasparenti.
L’Aula ha approvato l’articolo 3.
Sull’articolo 4 “Modifiche all’articolo 4 della legge regionale n. 7 del 1955 in materia di procedure attuative” sono stati presentati tre emendamenti: sul n. 4 (Ciusa e più) e sul n. 6 (Comandini e più) il parere del relatore di maggioranza e della Giunta è stato negativo, mentre sul n.5 (Peru e più) il parere è stato favorevole.
Sull’emendamento 4 è intervenuto Francesco Agus (Progressisti), che ha nuovamente criticato il click day affermando che non fa bene al turismo e che è inaccettabile perché ha premiato chi aveva una connessione veloce e non i progetti. Francesco Agus ha invitato l’Aula a un’ampia riflessione per meglio utilizzare le risorse con una programmazione biennale. Desirè Manca (M5S) ha ribadito la richiesta di una maggiore condivisione sui criteri.
Sull’emendamento 6 è intervenuto Piero Comandini (Pd) che ha ribadito la contrarietà all’utilizzo del click day per definire la graduatoria e ha chiesto alla Giunta di non proseguire su questa strada. D’accordo anche Salvatore Corrias (Pd), che ha definito il click day una barbarie e ha ricordato che su 250 agenzie di viaggio, il 21% ha chiuso la propria attività.
Sull’emendamento 5 è intervenuto Franco Mula (capogruppo del Psd’Az) che ha condiviso il fatto che il click day abbia creato problemi, ma ha spiegato che è stato l’unico modo per non perdere le risorse. Franco Mula ha evidenziato che l’emendamento 5 serve appunto a recuperare tutte le domande rimaste fuori con il click day e, condividendo la richiesta della consigliera Manca, ha proposto di inserire all’articolo 4, alla fine del comma 1 «e previo parere della commissione competente». Per Gianfranco Ganau (Pd) con questo emendamento si premiano solo le attività che hanno partecipato al bando e non quelle che hanno svolto le attività. E quindi nuovamente intervenuto l’assessore Chessa che ha ribadito che chi non ha i requisiti sarà comunque escluso e che il click day era legittimo ed è stato necessario perché sono arrivate richieste da varie associazioni di ampliare la graduatoria per ricomprendere anche le piccole iniziative e, ha continuato, questo ha dilatato i tempi. Con il click day, ha spiegato, abbiamo evitato di perdere le risorse.
Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto una sospensione per cercare di trovare una soluzione affinché sia premiato chi ha i requisiti.
Il consigliere Antonello Peru (Udc-Cambiamo), illustrando l’emendamento del suo gruppo (il n. 5), ha chiarito che la proposta consente ai beneficiari una proroga al 31.12.2021 salvo che non vogliano concorrere anche alla programmazione di quell’anno, chiamandoli a scegliere solo una delle due opportunità. Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni ha ribadito le sue riserve sulla logica del “click day”, riserve accentuate dopo l’intervento dell’assessore, anche perché di fatto ha lasciato fuori progetti di grande qualità.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha sottolineato che la procedura seguita dall’assessorato crea disagio a tutti, perché tralascia i progetti di qualità ed avvantaggia chi non ha una “storia” alle spalle. Gianfranco Ganau ha invitato quindi la maggioranza a riflettere sulla sua scelta, anche attraverso una breve sospensione della seduta.
Il consigliere dei Progressisti Diego Loi si è associato alla richiesta di sospendere i lavori aggiungendo che, a suo avviso, è necessario aggiornare il registro regionale dei grandi eventi eliminando, ad esempio, il requisito delle “presenze” sulla stampa nazionale, oggi largamente superato dalle nuove tecnologie di comunicazione globale.
Il capogruppo sardista Franco Mula, relatore di maggioranza, ha affermato di essere favorevole alla sospensione respingendo nello stesso tempo la proposta di riammettere le proposte escluse dal “click day” perché, in concreto, quelle esclusioni significano l’assenza dalla graduatoria, senza possibilità di “ripescaggi”. Il consigliere dei Progressisti Antonio Piu ha condiviso la proposta di sospensione.
Il presidente, accogliendo le richieste, ha sospeso la seduta. Alla ripresa dei lavori, il presidente ha proposto un emendamento orale di sintesi all’emendamento n.5 con la formula: «A valere sulle risorse già stanziate nel 2020 e fatto salvo lo scorrimento graduatoria per manifestazioni realizzate nel 2020, la spesa delle risorse residue è autorizzata con una proroga al 31.12.2021 per le manifestazioni di interesse turistico le quali non potranno però concorrere alla programmazione 2021».
Il capogruppo sardista Franco Mula, ha messo in evidenza che l’esigenza era un’altra, cioè finanziare quella manifestazioni svoltesi prima del bando in possesso dei requisiti ma non presenti in graduatoria.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha chiesto una uova sospensione per approfondire l’argomento che presenta in effetti molte complessità, precisando che senza il chiarimento richiesto il gruppo della Lega è contrario all’emendamento orale.
Il consigliere dei Progressisti Diego Loi ha puntualizzato che l’emendamento 5, in realtà, non ripesca le proposte escluse dal “click day” e, di conseguenza, quella del presidente è una soluzione equilibrata.
Il consigliere dell’Udc-Cambiamo Giorgio Oppi, ha suggerito di procedere con la sospensione perché, ha spiegato, ci sono divergenze che possono essere appianate facendo chiarezza sui dati. Il presidente ha nuovamente sospeso la seduta.
Alla ripresa, il presidente ha dato la parola al capogruppo sardista Franco Mula che, illustrando la sua proposta, ha chiarito che la maggioranza manterrà il suo emendamento (il n. 5), con l’impegno di stanziare 1 milione di euro nella prossima Finanziaria per lo scorrimento della graduatoria.
Subito dopo il Consiglio ha respinto gli emendamenti nn. 4 e 6, approvando l’emendamento 5 con l’integrazione riferita al parere obbligatorio della commissione.
A seguire, sono stati approvati anche gli articoli 5, 6 e 7 della legge. Per il voto conclusivo, si è proceduto all’appello nominale: la legge è stata approvata con 25 favorevoli e 4 contrari.