«Accogliamo con estremo favore e soddisfazione il giudizio della Commissione europea, che premia il lavoro portato avanti per arrivare alla definizione del programma regionale per il settennato 2021-2027 – ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas -. La Regione ora è pronta ad avviare un piano di investimenti straordinario per dotazione finanziaria e indirizzi d’azione, perfettamente in linea con gli indirizzi europei e la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile. In particolare la Sardegna si prepara a promuovere la crescita intelligente e il processo di trasformazione digitale del sistema regionale per rilanciare la competitività del sistema produttivo e per creare occupazione di qualità. Siamo pronti – ha proseguito il presidente della Regione – a promuovere la transizione verde per avere un sistema sostenibile e a garantire la parità di accesso ai servizi di qualità come istruzione, occupazione, turismo, cultura e sanità. Questo ambizioso programma mira a creare una società più vicina ai cittadini e a promuovere l’identità dei territori periferici per valorizzare le potenzialità urbane naturalistiche e turistiche dell’isola e attivare nuovi processi locali di sviluppo sostenibile. Grazie alla nuova programmazione attiveremo un imponente piano di investimenti che disegnerà la Sardegna del futuro.»
Con una dotazione finanziaria quasi raddoppiata rispetto al precedente ciclo di programmazione (si passa da 930,9 milioni del 14-20 a 1,5 milioni del 2021-2027) costituita da una quota di cofinanziamento UE pari al 70% e da una quota di cofinanziamento nazionale, pari al 30% del totale, il programma Sardegna è distribuito su 6 Priorità principali: competitività intelligente, transizione digitale, transizione verde, mobilità urbana sostenibile, Sardegna più sociale e inclusiva, sviluppo integrato urbano e territorio (a cui si aggiunge la priorità relativa alle azioni di assistenza tecnica).
«Quella odierna è una giornata importante per la Sardegna e per i sardi: oggi abbiamo concretamente la possibilità di incidere sullo sviluppo futuro della Sardegna e lo faremo con politiche tese ad assicurare una crescita economica sostenibile e inclusiva e un lavoro dignitoso per tutti, salvaguardando e tutelando l’ambiente – ha spiegato l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino -. Il programma regionale Fesr ha l’ambizione di rispondere ai principali fabbisogni della nostra Isola. Avevamo chiesto celerità nella fase di approvazione: la decisione dell’Europa è arrivata in anticipo rispetto alle aspettative e alle tempistiche date nell’incontro della scorsa settimana a Olbia e questo è un ulteriore segnale di attenzione di Bruxelles per la nostra Isola e per il lavoro svolto. La Sardegna ora dovrà dimostrarsi pronta a cogliere appieno le opportunità offerte dalle ingenti risorse comunitarie e statali a disposizione.»
Delle scelte strategiche individuate dalla Regione, ‘Transizione verde e digitale’ e ‘Competitività intelligente’ quelle verso cui sono state destinate le maggiori risorse, circa 1 miliardo in totale (su un programma di 1.581 milioni di euro). Nello specifico, per la ‘Transizione verde’ sono previsti 522,10 milioni di euro (la Priorità 3 promuove transizione energetica pulita ed equa, per il miglioramento della gestione delle fonti energetiche, verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio, investimenti verdi e blu, l’economia circolare ed efficiente, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi); per la ‘Transizione digitale’ sono previsti 160 milioni di euro (la Priorità 2 è destinata miglioramento della qualità, accessibilità ed efficienza dei servizi digitali della PA, tramite forme di co-progettazione, di sostegno alla transizione digitale del comparto produttivo e l’incentivo a pratiche e tecnologie digitali nelle micro e piccole medie imprese); per la ‘Competitività intelligente’ sono previsti 340,12 milioni di euro (tramite la Priorità 1 saranno perseguiti gli obiettivi di sviluppo di tecnologie avanzate, creazione di posti di lavoro, crescita delle PMI e sviluppo di competenze per la specializzazione intelligente).
Segue la Priorità numero 4, ‘Mobilità urbana sostenibile’ (52,6 milioni di euro), che accoglie le istanze del tema della gestione della mobilità urbana, che negli ultimi anni ha acquisito un ruolo centrale sia nel dibattito scientifico sia nell’agenda politica europea e italiana. In sostanza la Regione attraverso le azioni di impatto strategico promuove la mobilità urbana multimodale sostenibile, nell’ambito della transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio.
E in un quadro sociale caratterizzato da sfide occupazionali e sociali molto importanti, la Priorità 5, ‘Sardegna più sociale e inclusiva’, integra e rafforza l’azione nazionale ordinaria delle politiche del lavoro, dell’istruzione e dell’inclusione e protezione sociale (85,3 milioni). Sul fronte dei servizi sanitari, inoltre, la Priorità 5 tiene conto della necessità di nuovi investimenti per garantire la parità di accesso all’assistenza sanitaria e promuovere la resilienza dei sistemi sanitari (96 milioni). Inoltre sono previsti interventi per la valorizzazione del ruolo della cultura e del turismo nello sviluppo economico del sistema regionale (44 milioni.
Infine la Priorità 6 da oltre 220 milioni, ‘Sviluppo Sostenibile integrato Urbano e territoriale’, che promuove lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane. L’obiettivo perseguito sarà quello del rilancio di tutte le aree della Sardegna, puntando sulle vocazioni e sulle potenzialità proprie di ciascun territorio.
La Sardegna è anche in linea con i nuovi obiettivi strategici sanciti dal Green Deal europeo che prevede una serie di misure per rendere più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini. L’85% degli interventi previsti nella programmazione 2021-2027 è, infatti, già indirizzato verso gli obiettivi Green Deal, che punta ad azzerare le emissioni di gas serra e spezzare il legame tra crescita e utilizzo delle risorse naturali per agganciare, al contrario, la crescita a piani di sviluppo sostenibile. Il tema del cambiamento climatico è infatti al centro delle politiche future: 550 milioni di euro del programma nel suo complesso sono orientati a misure per il clima, 438 milioni di euro all’ambiente, 173 milioni di euro a tutela della biodiversità.