«Apprezzamento e ringraziamento per il lavoro svolto dalla Corte dei Conti della Sardegna e per le positività evidenziate nella Relazione in merito alla composizione del Bilancio Regionale, impegno per una politica finanziaria sempre più orientata allo sviluppo e al benessere delle future generazioni»: con queste parole il presidente della Regione Christian Solinas ha commentato, nel suo intervento durante l’udienza per il giudizio di parificazione del Bilancio regionale 2019, quanto espresso dalla Magistratura contabile che ha evidenziato, oltre alla regolarità del Bilancio, anche un’inversione di rotta virtuosa della Regione sarda nell’accesso al sistema creditizio.
«Per mantenere e consolidare una linea virtuosa, siamo intervenuti – ha detto il presidente Christian Solinas – nella parte economica e patrimoniale del bilancio, procedendo ad un censimento di tutti i cespiti rimasti troppo a lungo in un limbo di incertezza. E’ stato avviato, dunque, percorso di valorizzazione che avrà certamente effetti positivi per l’erario.»
«Non posso non sottolineare – ha aggiunto il presidente Christian Solinas -, come la riduzione del personale abbia rallentato nei decenni passati queste volontà. Siamo però riusciti ad approvare il piano delle assunzioni che ci consentirà di tornare a bandire concorsi pubblici per dare finalmente nuovo slancio all’azione amministrativa, eliminando il precariato. È un tempo di profonde inquietudini e di angoscia – ha aggiunto il presidente Solinas -, che ci costringe ad adattare giorno per giorno l’azione amministrativa ad una emergenza alla quale nessun sistema sanitario mondiale era preparato. E proprio sulla Sanità pubblica si è soffermato il Presidente, che ha evidenziato come la Regione, nonostante l’emergenza sanitaria in atto, abbia cercato di mettere in campo quelle indicazioni virtuose emerse fin dalla scorsa seduta di parificazione. Siamo intervenuti, ha detto, con un processo di riforma importante, che ha posto una prima base dalla riforma della governance con il principio della separazione netta tra prestazione sanitaria e assetto organizzativo. L’obiettivo e’ quello di lasciare sulle aziende territoriali l’onore di programmare ed erogare la prestazione sanitaria, senza il peso della gestione economica e amministrativa. Quest’ultima sarà competenza della centrale di committenza Ares, che si occuperà di acquisti, concorsi e formazione del personale, con risparmi sulla gestione complessiva e snellimento delle procedure.»
«Abbiamo programmato la realizzazione di nuovi ospedali, grazie all’accordo sulle entrate stipulato con il Governo nel novembre 2019, che prevede un imponente ristoro per la Sardegna grazie alla ridefinizione degli accantonamenti e la compensazione parziale di risorse in conto capitale, per 1 miliardo e mezzo di euro spalmati su più anni, che la Cassa depositi e Prestiti ci metterà a disposizione per la realizzazione delle nuove strutture. Gli ospedali sardi sono in gran parte vecchi (l’ultima inaugurazione risale a circa 40 anni fa) e i loro problemi determinano costi eccessivi che possono essere eliminati con impianti più moderni e un’organizzazione efficiente, che porterà ad un risparmio del 20-30 % sulla gestione complessiva e a servizi di migliore qualità per i nostri cittadini. Il percorso di riforma non si esaurisce con le nuove strutture ma sarà perfezionato con la rivisitazione della medicina del territorio e la riorganizzazione della rete ospedaliera. Un sistema complessivo che potrà garantire ai Sardi – ha concluso il presidente della Regione -, un servizio sanitario degno di una Regione che guarda al futuro e punta sulla qualità della vita dei suoi cittadini.»