Dopo le risorse stanziate per i Comuni dell’Alta Marmilla la Regione interviene con risorse proprie per coprire gli interventi compresi nella Strategia nazionale aree interne (Snai) in favore dell’area del Gennargentu Mandrolisai. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell’assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino che ha individuato, nell’ambito delle risorse dedicate alla programmazione territoriale, le linee di finanziamento per interventi ritenuti strategici, per un importo complessivo di 8.965.300 euro. Alla delibera seguirà l’approvazione dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) tra l’Agenzia per la Coesione Territoriale, i ministeri dell’Istruzione, Politiche agricole, Salute, Infrastrutture, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, Regione Autonoma della Sardegna e, appunto, la Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai. «Consideriamo questa delibera un passo importante verso la rinascita di territori che soffrono di mali atavici quali spopolamento ed isolamento e ora anche della crisi generata dal Covid. La Regione, con uno sforzo eccezionale di risorse, programmi e misure di carattere ordinario e straordinario, è impegnata a dare corso a tutte quelle iniziative che possono sostenere il tessuto economico sardo e accompagnare i territori verso la ripresa», ha spiegato il presidente della Regione Christian Solinas.
La Snai prevede la predisposizione di azioni per lo sviluppo locale e di rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza (sanità, trasporti ed istruzione).
«Continua l’impegno della Regione per migliorare la quantità e qualità dei servizi offerti e per accelerare la realizzazione di quegli interventi ritenuti strategici per favorire occupazione e sviluppo, puntando anche sulla ripresa delle filiere produttive locali – spiega l’assessore della Programmazione e Bilancio Giuseppe Fasolino -. Dal punto di visa pratico siamo impegnati nel sostenere i Comuni, compresi quelli a rischio di perdita dei finanziamenti: lo facciamo mettendo a disposizione risorse regionali e strumenti in grado di accelerare le pratiche. L’obiettivo primario resta quello di combattere l’isolamento dei territori e lo spopolamento, motivo di arretratezza e principale causa dell’esodo giovanile.»