È di 9 milioni di euro il totale dello stanziamento che la Giunta regionale, su proposta dell’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha deciso di destinare ai settori pesca, acquacoltura, florovivaistico, orticolo e vitivinicolo.
«Il crollo della domanda della produzione dovuto all’emergenza sanitaria – ha dichiarato Gabriella Murgia – ha inciso pesantemente su molte aziende, che hanno visto compromessi i propri bilanci trovandosi in particolari condizioni di bisogno per la ripresa produttiva. Ed è per questo che abbiamo istituito un regime di aiuti de minimis a valere sulle risorse del Fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura, che ha una dotazione di 6 milioni di euro, per fornire sostegno alle imprese che si sono trovate in gravi difficoltà economiche.»
«Le restrizioni imposte dal lockdown – ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas – hanno anche compromesso in parte la fase terminale del ciclo della produzione agricola primaria e le attività connesse.»
«Le imprese florovivaistiche – ha concluso Gabriella Murgia – hanno subito pesanti conseguenze, per via del prolungato blocco imposto nelle celebrazioni funebri e religiose e della chiusura degli esercizi commerciali di dettaglio. Ciò ha determinato l’impossibilità di trovare sbocchi commerciali a produzioni già avviate, causando sofferenza finanziaria dovuta alla carenza di liquidità. Il settore orticolo invece ha subito ingenti perdite di produzione, irreversibili a causa dell’impossibilità di rifornire i mercati di riferimento, le attività connesse al sistema di ristorazione e accoglienza e i mercati rionali. Le cantine hanno poi avuto difficoltà di commercializzazione anche a causa delle restrizioni sulle esportazioni imposte diversi governi europei ed extraeuropei.»
«Le restrizioni imposte dal lockdown – ha aggiunto l’esponente della Giunta Solinas – hanno anche compromesso in parte la fase terminale del ciclo della produzione agricola primaria e le attività connesse.»
«Le imprese florovivaistiche – ha concluso Gabriella Murgia – hanno subito pesanti conseguenze, per via del prolungato blocco imposto nelle celebrazioni funebri e religiose e della chiusura degli esercizi commerciali di dettaglio. Ciò ha determinato l’impossibilità di trovare sbocchi commerciali a produzioni già avviate, causando sofferenza finanziaria dovuta alla carenza di liquidità. Il settore orticolo invece ha subito ingenti perdite di produzione, irreversibili a causa dell’impossibilità di rifornire i mercati di riferimento, le attività connesse al sistema di ristorazione e accoglienza e i mercati rionali. Le cantine hanno poi avuto difficoltà di commercializzazione anche a causa delle restrizioni sulle esportazioni imposte diversi governi europei ed extraeuropei.»
Antonio Caria