«Pressapochismo, disprezzo delle norme e nessuna trasparenza hanno portato al blocco della Regione che non ha bilancio, non ha fatto niente sulla sanità e sta mettendo a rischio il diritto dei sardi alla continuità territoriale.»
Sono le dure accuse rivolte al governo regionale ed al presidente della Regione dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus in un incontro al quale hanno partecipato esponenti di tutta la minoranza. Agus, col supporto di un dettagliato dossier su tutte le inadempienze dell’esecutivo, si è poi soffermato in particolare sulle recenti nomine “a tempo” dei direttori generali che, a suo giudizio, sarebbero viziate da irregolarità insanabili tanto è vero, ha ricordato, che il direttore generale del personale ha lasciato il suo incarico. Chiediamo il ritiro immediato di questi atti, ha concluso il capogruppo dei Progressisti, e lo faremo anche inviando una nota al Governo nazionale.
Il capogruppo dei Progressisti, infine, ha criticato la proposta di ripristino dei Cda negli enti regionali, proposta sulla quale lo stesso Christian Solinas, da consigliere, era contrario.
D’accordo con Francesco Agus, il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha attribuito lo stallo politico ai profondi contrasti interni alla maggioranza, mettendo poi l’accento sulle scadenze ravvicinate della continuità territoriale. Ne parliamo con un anno di ritardo nonostante ripetute richieste solo grazie ad una nostra mozione, ha protestato, ma i fatti parlano chiaro: la Giunta ha impostato una trattativa al ribasso senza coinvolgere il Consiglio e la società sarda ed ora i problemi stanno cadendo addosso ai sardi perché c’è il rischio concreto del totale isolamento della Sardegna a partire da aprile.
Sul ripescaggio dei Cda Gianfranco Ganau ha assicurato che l’opposizione userà tutti gli strumenti regolamentari per bloccare il provvedimento, sia perché crea 34 “poltrone” in più con un costo aggiunti di 1.5 milioni l’anno, sia perché non risolve il problema dell’efficienza degli regionali i quali, semmai, hanno bisogno di direttive chiare e precise degli organi di governo e degli assessorati.
Desirè Manca, capogruppo del M5S, ha rilanciato le critiche alla maggioranza sardo-leghista che ormai da 9 mesi non governa la Regione. La produzione legislativa è praticamente inesistente, ha affermato, ed anche le nostre proposte (alcune della quali presentate all’inizio della legislatura) non sono mai arrivate nemmeno in commissione, determinando danni gravissimi per i sardi.
Riferendosi alla reintroduzione dei Cda, Desirè Manca ha definito la proposta l’ennesimo spreco di risorse pubbliche esattamente come i 7 milioni destinati agli oratori che, dal primo gennaio, sono diventati 22.
Ancora per i Progressisti, il consigliere Massimo Zedda ha osservato che gli argomenti portati avanti dalla minoranza, di solito, sarebbe stati oggetto di valutazioni politiche di metà legislatura. Invece siamo costretti a farle adesso, ha aggiunto, perché la Giunta ha raggiunto in appena 9 mesi il massimo dell’inefficienza, tranne che sulla lottizzazione delle poltrone.
«Nomine negli Enti, moltiplicazione delle Province e delle Asl – ha aggiunto Massimo Zedda -, sono parti di un disegno pericoloso per la Sardegna che viene da lontano, da quando Christian Solinas annunciò di voler usare il manuale “Cencelli”: quanto sta accadendo è solo la conseguenza di quella impostazione sbagliata.»