Rinvio del fermo biologico a fine aprile per permettere la conclusione della stagione di pesca dei ricci di mare e, nel frattempo, mettere a punto il piano per la definizione degli indennizzi ai pescatori e delle attività di ripopolamento. E’ l’ipotesi emersa nella riunione fiume della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale. Un’ipotesi che ha raccolto un parere quasi unanime, pur con qualche distinguo, tra i consiglieri di maggioranza ed opposizione. Per un rinvio, si sono pronunciati a favore i consiglieri Gianfranco Satta (Progressisti), Emanuele Cera (Forza Italia) e Dario Giagoni (Lega).
Francesco Mura (Fratelli d’Italia), pur dichiarandosi a favore, ha chiesto di valutare con un ulteriore approfondimento la proposta. Perplessità invece dal Psd’Az che, per bocca del capogruppo Franco Mula, ha evidenziato la necessità di un intervento urgente per cercare di porre rimedio al depauperamento dei fondali marini. Posizione sostenuta anche dall’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia che ha ricordato gli studi fatti dalle Università sarde e dai centri di ricerca che hanno accertato una situazione di estrema sofferenza dell’ecosistema marino.
«La legge è stata approvata dal Consiglio – ha detto Gabriella Murgia – ora bisogna darle attuazione. Siamo pronti a pubblicare la manifestazione d’interesse per consentire ai pescatori di svolgere attività alternative che gli consentano di ottenere gli indennizzi.»
Contrarie a questa ipotesi tutte le associazioni dei pescatori professionisti. Nel corso delle audizioni, hanno ribadito la richiesta di un rinvio del fermo e della predisposizione di un piano che consenta agli operatori di avere un sostegno al reddito e, allo stesso tempo, ai mari sardi di avere un serio piano di ripopolamento. La proposta di rinvio sarà ora valutata in un confronto tra maggioranza e opposizione. Se si troverà un accordo la legge potrebbe essere modificata con un provvedimento d’urgenza da portare in aula la prossima settimana.