Sarà presto discussa in Consiglio regionale la legge sulla coltivazione della canapa industriale. Lo hanno assicurato i capigruppo dell’Assemblea sarda di maggioranza ed opposizione al termine dell’incontro con una delegazione dei canapicoltori e dei sindaci che in mattinata hanno manifestato sotto il Palazzo di via Roma a Cagliari per chiedere tempi certi sul varo della norma. Si partirà dal testo unificato, frutto di due proposte di legge presentate dal Psd’Az e dal Movimento5 Stelle, approvato nelle scorse settimane dalla commissione “Attività produttive” con la sola astensione dell’Udc.
«Il provvedimento potrà essere emendato accogliendo alcune delle proposte fatte dagli operatori del settore – ha detto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais – c’è però la necessità di coordinare il testo con la normativa nazionale in modo da evitare eventuali impugnazioni da parte del Governo. Su questo argomento non deve esserci un approccio di carattere ideologico. Siamo consapevoli che si tratta di un settore che sta creando economia e reddito nell’Isola.»
All’incontro con la delegazione dei coltivatori e sindaci non erano presenti i capigruppo di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Riformatori. Gli altri esponenti della maggioranza hanno però assicurato unità di intenti sulla proposta di legge licenziata senza intoppi dalla Quinta Commissione. A favore anche tutti i capigruppo di opposizione.
«Il Consiglio – ha affermato Michele Pais – non potrà in ogni caso incidere sulle norme di carattere penale, né modificare altre leggi nazionali». In questi ultimi mesi moltissimi coltivatori hanno dovuto subire controlli e sequestri delle produzioni da parte delle forze dell’ordine. La normativa nazionale è infatti poco chiara e non consente agli operatori di lavorare in serenità. I coltivatori contestano, in particolare, l’interpretazione restrittiva di alcune norme da parte delle Procure sarde – contrariamente a quanto avviene in altre regioni italiane – che hanno fatto scattare nell’Isola numerosi procedimenti penali a carico di decine di coltivatori.»