Si è riunito oggi, presso l’Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale, il tavolo verde con le Associazioni di categoria e l’Agenzia Argea Sardegna per discutere sulle problematiche legate all’eleggibilità delle superfici dovuta all’applicazione della Carta Nazionale dei Suoli.
In Sardegna, per circa mezzo milione di ettari, il sistema automatizzato di controllo non ha riconosciuto le superfici tradizionalmente destinate al pascolo che risultano interessate dalla presenza rilevante di macchia mediterranea e di essenze arboree.
Queste superfici, in generale, sono da ricondurre ai codici delle Pratiche Locali Tradizionali (PLT) non potendo più essere classificate come pascolo a seguito dei controlli effettuati. Tuttavia, in numerose particelle, si ritiene che il codice di coltura riportato in domanda sia corretto e pertanto l’interpretazione fornita attraverso il sistema satellitare sia modificabile.
La regolamentazione in materia prevede che la validazione delle superfici destinate a pratiche locali tradizionali venga effettuata dalle regioni. La Sardegna ha regolarmente validato, nel mese di febbraio, le particelle che presentavano anomalie relative al 2023, non potendo però prevedere che tutte quelle superfici, precedentemente identificate come pascolo o prato permanente, venissero considerate boschive per effetto dei controlli satellitari, legati all’adozione della Carta Nazionale dei Suoli avvenuta solo ad aprile.
L’assessore dell’Agricoltura, già ad agosto, scrisse ad AGEA per segnalare le problematiche relative all’applicazione della Carta dei Suoli, ma i dato grafici per procedere alla validazione delle superfici con i codici delle PLT sono stati inviati solo i primi di dicembre, a seguito di numerose interlocuzioni sia da parte di Argea che dello stesso Assessorato.
Attualmente l’assessorato dell’Agricoltura ha organizzato una squadra di lavoro per validare le circa 800.000 particelle con codici PLT, che corrispondono appunto a mezzo milione di ettari. Per buona parte di esse, entro fine gennaio 2025, sarà possibile chiudere la validazione in modo da eliminare le anomalie e consentire ad ARGEA di emettere i relativi decreti di pagamento che verranno disposti nel mese di febbraio.