Il Consiglio regionale ha dato il via libera, ieri sera, alla proposta di legge sulle borse di studio regionali di specializzazione medica.
La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio, Michele Pais che, dopo le formalità di rito, ha annunciato come primo punto all’ordine del giorno l’elezione di un segretario del Consiglio.
Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha chiesto e ottenuto di intervenire sull’ordine dei lavori per denunciare la mancata applicazione, a tre mesi e più dalla sua approvazione, delle norme che regolano la composizione degli staff a supporto dell’attività dei gruppi consiliari. «Se non verrà data attuazione alla legge votata da questa Assemblea – ha dichiarato Franco Mula – il gruppo del Psd’Az non parteciperà più ai lavori dell’Aula». L’esponente della maggioranza ha quindi chiesto al Presidente una sospensione dei lavori “per almeno venti minuti”.
Il presidente Michele Pais ha affermato di condividere “il senso ed il contenuto” dell’intervento del capogruppo del Psd’Az ed ha definito “poco giustificabile” il ritardo con il quale si procede nel dare attuazione alle disposizioni contenute nel testo di legge a suo tempo approvato.
Il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha invitato il Consiglio ad intraprendere ogni opportuna iniziativa per porre in atto provvedimenti utili a fronteggiare la crisi economica che colpisce anche la Sardegna, per effetto del Coronavirus. «L’argomento non può essere sottovalutato – ha dichiarato l’esponente della minoranza – e se il fenomeno non sarà governato, se non si studieranno sistemi a sostegno del comparto produttivo, ci troveremo in una situazione ancor più drammatica di quella che si annuncia oggi».
Il presidente Michele Pais ha quindi comunicato la sospensione dei lavori.
Alla ripresa, si è proceduto con l’elezione di un segretario dell’ufficio di presidenza in rappresentanza del gruppo Misto che, in seguito alle dimissioni del consigliere Roberto Caredda, non risulta infatti rappresentato nell’ufficio della presidenza del Consiglio regionale. Concluse le operazioni di voto e lo spoglio delle schede, il presidente ha dunque proclamato eletto segretario in rappresentanza del gruppo Misto, la consigliera Elena Fancello (14 bianche, 10 nulle, 2 Tunis, 27 Fancello).
Il capogruppo Psd’Az, Franco Mula, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha parlato di “notizie gravissime sull’epidemia Coronavirus” ed ha protestato per la decisione della conferenza dei capigruppo di non concedere la procedura d’urgenza ad una proposta di legge sull’emergenza sanitaria e che – a suo giudizio – sarebbe necessario approvare per soddisfare la richiesta del Governo in tal senso. Mula ha quindi annunciato l’abbandono dell’Aula ed ha invitato la maggioranza ad assumere la medesima iniziativa di protesta.
Il capogruppo del M5S, Desirè Manca, è intervenuta per preannunciare la presenza in Aula di tutto il gruppo 5 Stelle ed ha denunciato “il tentativo di strumentalizzazione” in ordine alla decisione della conferenza dei capigruppo di non concedere la procedura d’urgenza alla Pl sull’emergenza sanitaria. «Il testo – ha dichiarato Desirè Manca – ci è stato consegnato un’ora prima dell’apertura dei lavori del Consiglio e contiene alcune norme che attengono la completa riorganizzazione della Protezione civile regionale».
Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha invece richiesto una sospensione dei lavori e la convocazione della conferenza dei capigruppo.
Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha criticato duramente l’atteggiamento e la richiesta del capogruppo del Psd’Az: «Quanto sta accadendo oggi in Aula ha dell’incredibile, con una contestazione fatta prima sull’applicazione della legge sul personale dei gruppi e poi spostata su una proposta di legge arrivata fuori tempo massimo e che contiene norme che modificano l’organizzazione della Protezione civile». «Sono scandalizzato – ha concluso il consigliere della minoranza – e mi auguro che la maggioranza rimanga in Aula».
«Sono basito – ha attaccato il capogruppo Leu, Daniele Cocco – e quanto sta accadendo è davvero incredibile». L’esponente della minoranza ha criticato il comportamento del capogruppo dei sardisti ed ha così concluso il suo intervento: «O sta accadendo qualcosa di straordinariamente grave, oppure non si sta raccontando la verità e quindi sarebbe opportuno che il presidente della Regione venga qui in Aula per riferire su ciò che sta accadendo in Sardegna con l’epidemia del Coronavirus».
Giorgio Oppi (Udc – Cambiamo) ha dichiarato. «on usciremo dall’Aula e serve il tempo materiale per esaminare gli altri quattro testi sui quali si è chiesto la procedura d’urgenza con il 102». «Prima completiamo l’ordine del giorno – ha concluso il leader dei centristi – e poi facciamo la riunione della capigruppo».
Massimo Zedda (Progressisti), ha contestato la posizione del capogruppo Psd’Az e ha invitato l’onorevole Mula a fornire “le prove” delle richieste formulate dal Governo alla Regione, perché si proceda con l’approvazione urgente delle misure sulla Protezione civile, contenute nella proposta di legge oggetto della richiesta di 102 non accordata dalla capigruppo.
Il capigruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha ribadito la richiesta di proseguire con i lavori per “completare l’ordine del giorno” ed ha confermato la disponibilità ad affrontare, a conclusione della riunione del Consiglio, la proposta di legge sulla Protezione civile e Coronavirus.
Il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha però dichiarato sospesi i lavori e ha convocato la conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha messo in discussione la proposta di legge n.116 (Oppi e più) “Norme in materia di contratti di formazione specialistica aggiuntivi regionali”.
L’on. Annalisa Mele (Lega) ha preso la parola e ha spiegato che “il senso di questa legge era risolvere una volta per tutte il problema della carenza di scuole di specializzazione mediche e del resto del personale sanitario. Le norme vigenti sono del tutto inadeguate e vanno rinnovate anche con la previsione di contratti aggiuntivi per i professionisti sanitari non medici. Ritengo dunque che questa nuova proposta di legge sia un primo passo verso una riforma di serio rinnovamento delle scuole di specializzazione di area medica e non medica”.
Per l’on. Daniele Cocco (Sinistra) “comunque questo testo non è la risposta a tutte le esigenze del mondo sanitario, visto che in questa legge non ci sono le professioni diverse da quelle mediche. Ho presentato alcuni emendamenti e spero che siano considerati ammissibili”.
“La proposta di legge sugli specializzandi deve prevedere che siano residenti nell’Isola da almeno cinque anni”, ha chiesto l’on. Pietro Moro (Udc), “e che si siano maturati nell’Isola”.
Per i Progressisti ha preso la parola il capogruppo, on. Francesco Agus, secondo cui “questa proposta arriva in Aula con l’articolo 102 del Regolamento e senza un adeguato passaggio in commissione, che invece sarebbe stato molto utile. Siamo stati costretti alla procedura d’urgenza perché deve essere approvata prima della Finanziaria per dare i sussidi agli specializzandi già dal 2020. Stiamo prevedendo 5 milioni di euro l’anno e consentiremo a 190 sardi di specializzarsi e di essere immessi nel servizio sanitario. C’è poi il problema dell’imbuto formativo a monte con il numero chiuso per entrare in medicina e il numero chiuso a valle, per l’ingresso nelle scuole di specializzazione. Abbiamo una carenza strutturale di posti nelle scuole di specializzazione e sappiamo già che nei prossimi anni avremo bisogno di anestesisti e rianimatori, ad esempio”.
L’on. Antonello Peru (Udc – Cambiamo!) ha detto che “in origine il testo era più corposo e includeva anche le professioni sanitarie non mediche. Meglio renderlo più snello, considerando l’urgenza e la copertura finanziaria per il 2020. L’urgenza è dettata anche dal momento storico che viviamo ma abbiamo tenuto in prima considerazione, per il contributo per la specializzazione, chi è residente in Sardegna da almeno dieci anni”.
La Giunta, attraverso la vice presidente della Regione, Alessandra Zedda, si è rimessa all’Aula.
Subito dopo il Consiglio ha approvato all’unanimità, per alzata di mano, il passaggio agli articoli. A seguire sono stati approvati i 9 articoli della legge ed il provvedimento nel suo complesso, con 54 voti.
Respinto un emendamento del capogruppo di Leu Daniele Cocco che subordinava l’accesso alle scuole di specializzazione al possesso di una certificazione attestante la conoscenza della lingua sarda.
Sul punto, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha affermato che la proposta potrebbe rivelarsi un “dente” avvelenato capace di contagiare l’intero testo. La lingua sarda va valorizzata, ha sostenuto, ma le modalità ed i contenuti del certificato si prestano ad interpretazioni difformi, per cui si può lavorare su questo elemento con maggiori dettagli per il futuro.
Di avviso contrario il capogruppo di Leu Daniele Cocco, primo firmatario della proposta, che ha sottolineato il legame fra la certificazione richiesta e la legge regionale sulla lingua, pienamente in vigore che richiede la conoscenza del sardo nei concorsi e nelle selezioni pubbliche.
Sull’emendamento la Giunta ha espresso parere contrario, mentre il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus si è rimesso all’Aula. Ai voti, l’emendamento è stato respinto con 33 voti contrari, 20 favorevoli ed 1 astenuto.
Al termine dello scrutinio il Consiglio ha esaminato la Proposta di legge n. 66/A – (Giagoni e più) riguardante la modifica della composizione del comitato tecnico consultivo in materia di pesca.
Illustrando il provvedimento il primo firmatario Dario Giagoni, capogruppo della Lega, ha sottolineato che la legge (a costo zero) permetterà anche alle piccole aziende ed ai pescatori di corallo di accedere al comitato e di formulare proposte migliorative, fra le quali la durata del periodo di pesca che in Sardegna è più breve rispetto alle altre Regioni, l’estensione delle autorizzazioni, ora solo annuali, che non consentono programmazione ed investimenti, la revisione del regime fiscale posto che la tassazione è la più alta d’Italia.
La Giunta ha espresso parere favorevole ed il Consiglio ha poi approvato la legge, composta da un solo articolo con 52 voti favorevoli, 2 contrari ed 1 astenuto.
Il presidente, prima di chiudere la seduta e riconvocare il Consiglio per domattina alle 10.00, ha convocato la commissione Autonomia per le 19.20, e la Sanità per le 19.40.- Inoltre, recependo una proposta del consigliere di Leu Eugenio Lai, ha assicurato la presenza dell’assessore dell’Ambiente per riferire al Consiglio il contenuto del recente provvedimento del Governo nazionale in materia di Protezione civile e contrasto al Coronavirus.