Il 15 febbraio ricorre la XXII Giornata mondiale contro il cancro infantile, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per sensibilizzare, informare e affrontare le problematiche dei bambini e degli adolescenti che si ammalano di tumore.
Ogni anno in Italia si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia circa 1.400 bambini e oltre 800 adolescenti.
La più frequente malattia neoplastica in età pediatrica è la leucemia linfoblastica acuta, che rappresenta quasi un terzo di tutti i tumori pediatrici e i 3/4 di tutte le leucemie. La leucemia linfoblastica acuta si manifesta soprattutto nella prima e nella seconda infanzia, con un picco di incidenza fra il primo e il quarto anno di età. Per diagnosticare questo tipo di leucemia è necessario eseguire vari esami del sangue e del midollo osseo.
«Le cause dei tumori pediatrici sono ancora poco conosciute e rappresentano uno dei campi di ricerca in Oncologia – ha dichiarato il professor Roberto Antonucci, direttore della Clinica pediatrica dell’Aou di Sassari -. Nonostante il cancro infantile sia una malattia grave, molti bambini che ne sono affetti possono oggi essere curati con successo. La ricerca scientifica ha fatto degli straordinari progressi negli ultimi decenni e nuove terapie sono in fase di sviluppo e possono aumentare le possibilità di guarigione per i bambini colpiti da questa malattia.»
I tumori dell’età pediatrica, a differenza di quelli che colpiscono gli adulti, derivano prevalentemente da cellule embrionali. La maggior parte dei tumori nei bambini e nei giovani adulti insorge sporadicamente, in modo casuale e, apparentemente, senza un contributo significativo di fattori ereditari o ambientali.
«La Clinica pediatrica è centro accreditato Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) e svolge, per il nord-Sardegna, un ruolo importante nella cura delle malattie onco-ematologiche pediatriche. Il nostro Day hospital (Dh) segue ogni anno circa quindici pazienti pediatrici oncologici nelle varie fasi della malattia», ha affermato la dott.ssa Nadia Vacca, Dirigente medico della Clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.
Nella Clinica pediatrica viene effettuato l’inquadramento diagnostico delle patologie neoplastiche e, in collaborazione con i centri nazionali di riferimento, viene attuato l’iter terapeutico ed il follow-up clinico e strumentale poiché si seguono per almeno cinque anni i bambini oncologici che hanno concluso il percorso terapeutico della fase acuta.
«Terminata la fase diagnostica presso il nostro Centro, i piccoli pazienti vengono inviati all’Ospedale Microcitemico di Cagliari, centro regionale pediatrico di oncoematologia pediatrica, o, in casi specifici, presso centri di riferimento nazionale. In regime di Day hospital, vengono effettuati i trattamenti chemioterapici, il supporto anti-infettivo e quello trasfusionale che non richiedono ricovero ordinario, come nel caso di leucemie, linfomi e tumori del sistema nervoso centrale. Il nostro Centro, anche dopo la fase acuta che in genere dura sei mesi, fornisce un supporto importante alle famiglie che ritornano al proprio domicilio», ha precisato ancora la dott.ssa Nadia Vacca.
Il Day hospital della Clinica pediatrica è anche centro di cura regionale per la talassemia trasfusione-dipendente e altre malattie rare.