«Al San Marcellino saranno garantiti tutti i servizi sanitari previsti per un ospedale di zona disagiata. Nessun ridimensionamento, né tantomeno chiusure. Nei piani della Regione non esiste un disegno rivolto a cancellare il presidio, ma al contrario, la stessa riforma, oggi all’attenzione del Consiglio, vuole restituire al territorio quell’autonomia smarrita nel centralismo paralizzante dell’Ats, riportando così la sanità vicino ai cittadini e alle loro esigenze.»
A dichiararlo è stato il consigliere regionale del Gruppo Misto, Roberto Caredda, che aggiunge: «In questi mesi, in seguito alle preoccupazioni manifestate dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, nonché dagli stessi operatori sanitari, ho avuto modo di confrontarmi con l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, che ha confermato gli impegni già presi a suo tempo nei confronti delle comunità del Sarrabus-Gerrei e del San Marcellino, un ospedale considerato strategico, sia per la vastità dell’area a cui fa riferimento, sia per la peculiarità stessa del territorio. L’aumento delle presenze in conseguenza ai flussi turistici e i collegamenti verso i grandi centri urbani, non agevoli, determinano la necessità di potenziare i servizi. La conversione del pronto soccorso a punto di primo intervento, denunciata da alcuni come l’ennesimo tentativo di smantellamento, è stata determinata, così come avvenuto in altri centri dell’Isola, dalle necessità di riorganizzare le forze sul campo a contrasto dell’emergenza Covid-19, una misura quindi provvisoria.»
«Vogliamo mantenere e rafforzare i reparti fondamentali come l’oncologia, per garantire la possibilità ai pazienti più fragili di accedere alle cure senza dover affrontare lunghi viaggi – ha concluso Roberto Caredda -. La carenza di specialisti rappresenta una criticità che si sta affrontando con l’adozione di soluzioni strutturali, di ampio respiro. La Regione ha stanziato le risorse e aumentato il numero delle borse di studio per la formazione di medici specializzati e sono stati avviati i bandi per sessanta concorsi nelle professioni sanitarie. Non ci sono scorciatoie per rimediare alla mancata programmazione e agli effetti negativi di decisioni miopi prese in passato, ma la volontà di fermare l’emorragia di servizi, andata avanti per troppo tempo, è forte. L’importanza del San Marcellino è vista anche sotto il profilo sociale, per un’amministrazione regionale che punta a frenare lo spopolamento e invertirne il segno. L’ospedale di Muravera rappresenta una realtà irrinunciabile e per questo farò quanto in mio potere per tenere alta l’attenzione sull’argomento.»
A dichiararlo è stato il consigliere regionale del Gruppo Misto, Roberto Caredda, che aggiunge: «In questi mesi, in seguito alle preoccupazioni manifestate dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, nonché dagli stessi operatori sanitari, ho avuto modo di confrontarmi con l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, che ha confermato gli impegni già presi a suo tempo nei confronti delle comunità del Sarrabus-Gerrei e del San Marcellino, un ospedale considerato strategico, sia per la vastità dell’area a cui fa riferimento, sia per la peculiarità stessa del territorio. L’aumento delle presenze in conseguenza ai flussi turistici e i collegamenti verso i grandi centri urbani, non agevoli, determinano la necessità di potenziare i servizi. La conversione del pronto soccorso a punto di primo intervento, denunciata da alcuni come l’ennesimo tentativo di smantellamento, è stata determinata, così come avvenuto in altri centri dell’Isola, dalle necessità di riorganizzare le forze sul campo a contrasto dell’emergenza Covid-19, una misura quindi provvisoria.»
«Vogliamo mantenere e rafforzare i reparti fondamentali come l’oncologia, per garantire la possibilità ai pazienti più fragili di accedere alle cure senza dover affrontare lunghi viaggi – ha concluso Roberto Caredda -. La carenza di specialisti rappresenta una criticità che si sta affrontando con l’adozione di soluzioni strutturali, di ampio respiro. La Regione ha stanziato le risorse e aumentato il numero delle borse di studio per la formazione di medici specializzati e sono stati avviati i bandi per sessanta concorsi nelle professioni sanitarie. Non ci sono scorciatoie per rimediare alla mancata programmazione e agli effetti negativi di decisioni miopi prese in passato, ma la volontà di fermare l’emorragia di servizi, andata avanti per troppo tempo, è forte. L’importanza del San Marcellino è vista anche sotto il profilo sociale, per un’amministrazione regionale che punta a frenare lo spopolamento e invertirne il segno. L’ospedale di Muravera rappresenta una realtà irrinunciabile e per questo farò quanto in mio potere per tenere alta l’attenzione sull’argomento.»
Antonio Caria