Una insolita mattina per gli studenti della 5 A del liceo musicale “Croce” di Oristano, che oggi si sono recati al Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino di Oristano per donare il sangue, rispondendo all’invito dei medici del Servizio trasfusionale diretto dal dottor Mauro Murgia. Otto alunni, sei ragazzi e due ragazze, che hanno scelto di aderire al progetto di sensibilizzazione portato avanti dal personale del Centro trasfusionale nelle scuole. Già coinvolte, a partire da ottobre, diverse decine di studenti provenienti dal liceo scientifico Mariano IV, l’Istituto tecnico Mossa, il liceo magistrale Croce di Oristano, l’istituto tecnico industriale Othoca, mentre nel prossimo dicembre sarà la volta del liceo classico De Castro.
Per gli studenti del Croce, che hanno compiuto da poco i diciotto anni, è stato oggi il battesimo della donazione: tutti alla prima esperienza, fortemente motivati e consapevoli del gesto che stavano compiendo. In quasi tutti i casi, i giovani avevano un’esperienza di donazione alle spalle: genitori che compiono abitualmente questo gesto di generosità e che hanno motivato i figli a fare altrettanto.
«Mio padre dona il sangue da 30 anni ed anche mia madre è donatrice – ha spiegato Sara, di Gonnosnò – per me è stato naturale fare questa scelta.»
Ma importante è stata, per loro, la motivazione che li ha spinti a compierla: «In Sardegna c’è una richiesta di sangue più accentuata che altrove – hanno osservato Leonardo, di Solarussa, e Simone, di Bonarcado – per questo pensiamo che questo gesto sia importante.»
«Donare il sangue, per me, significa, dare il mio piccolo contributo per aiutare chi sta male – hanno affermato Enzo e Lorenzo, mentre Diego, di Genoni -, ha detto di ispirarsi al suo idolo Cristiano Ronaldo, che dona regolarmente il sangue, tanto da essere stato designato come testimonial Avis nel 2018.»
Jaime, di Oristano, ha invece affermato di farlo perché si tratta di “qualcosa di giusto”, mentre Veronica, anche lei di Oristano, ha detto che una donazione di sangue ha salvato la vita a sua zia, e questo le ha fatto capire quanto una sacca di sangue possa fare la differenza: per questo è cresciuta con l’intento che, non appena maggiorenne, sarebbe diventata donatrice.
«La giornata di oggi – ha spiegato il direttore del Centro Trasfusionale Mauro Murgia – rientra in un più ampio progetto che stiamo portando avanti nelle scuole superiori ormai da diversi anni. Un progetto che si articola in due fasi: nella prima fase, noi operatori del Servizio Trasfusionale, in accordo con le scuole, organizziamo degli incontri negli istituti superiori nei quali spieghiamo ai ragazzi perché è importante donare il sangue. Nella seconda fase sono loro che, volontariamente, grazie alla collaborazione degli insegnanti referenti per ciascuna scuola, vengono al nostro Centro trasfusionale a donare. Si tratta di un progetto davvero importante, non solo perché otteniamo un ottimo riscontro da parte degli studenti nell’immediato, ma soprattutto perché molti di loro diventano donatori abituali e tornano periodicamente al nostro Centro: si tratta di donatori stabili e coscienti di ciò che fanno e del perché lo fanno. Noi non facciamo altro che instillare in loro un seme di generosità, che poi coltiveranno nel tempo.»