Una doppia rinascita: quella uno spazio urbano riqualificato e quella di persone che, vincendo lo stigma legato al disagio psichico, hanno messo a disposizione della comunità le proprie competenze ed il proprio impegno per realizzare un’area verde fruibile da tutti i cittadini.
Ancora una volta l’effervescente Centro di salute mentale del distretto di Ales-Terralba si è cimentato in un’operazione che ha dimostrato come anche le persone con problemi di salute mentale possano e sappiano essere preziosi: utenti e operatori del Csm, in accordo con il comune di Terralba, hanno “adottato” le aiuole della palestra di via De Amicis e, armati di guanti e zappette, hanno dato loro una nuova vita, mettendo a dimora 280 piccoli arbusti della macchia mediterranea donati dall’Agenzia Forestas, tra cui elicriso, lavanda, mirto e rosmarino.
L’area è stata inaugurata lo scorso sabato 16 novembre, alla presenza del sindaco di Terralba Sandro Pili, del direttore del Dipartimento di Salute Mentale Antonello Mignano, del personale del Centro di salute mentale cittadino, del parroco don Andrea Martis, del direttore del Servizio territoriale di Oristano di Forestas Ugo Tanchis, delle istituzioni locali e degli stessi autori dell’intervento di riqualificazione urbana. Durante la cerimonia di consegna, è stato anche scoperto il mosaico realizzato da uno dei ragazzi del Centro di salute mentale, che sarà installato nella stessa area verde.
«Abbiamo accolto con estrema soddisfazione la proposta del Centro di salute mentale della Asl 5 di Oristano, che ringraziamo – ha detto il primo cittadino di Terralba Sandro Pili –. La forza di questa iniziativa è rappresentata dal fatto che a riqualificare questo spazio urbano sono stati ragazzi del Centro di salute mentale, raggiungendo diversi obiettivi: il reinserimento sociale, la riqualificazione del territorio, la cura del bene pubblico e degli spazi verdi. Il progetto proseguirà in altre aree urbane.»
«Il nostro fine è che i ragazzi che frequentano il Centro di salute mentale siano coinvolti nella vita della comunità e che soffrano quanto meno possibile gli stress legati all’esclusione e all’isolamento», ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl 5 di Oristano Antonello Mignano.
«I nostri ragazzi hanno bisogno di reinserirsi nella comunità – ha aggiunto l’educatore del Csm Filippo Bartolomeo, che ha curato il progetto -. Ragazzi che, con questo intervento, hanno dimostrato che possono ancora fare e dare tanto.»
«I giovani hanno messo a disposizione della comunità – ha affermato la psichiatra del Csm di Terralba Cristina Marrocu – le loro competenze e capacità in modo da restituire uno spazio ai cittadini. Il progettodimostra che anche con poco si può fare tanto e si sta bene se ci si sente parte e si contribuisce a valorizzare la comunità in cui si vive.»