«La scarsissima attenzione prestata da questo governo regionale per un’equa distribuzione dei medici a livello regionale sta emergendo ormai da anni in tutta la sua drammaticità. Il territorio di Oristano, in particolare, è attualmente tra quelli che stanno patendo maggiormente la mala organizzazione del sistema sanitario regionale. L’ultimo grido d’allarme proviene dal SerD di Oristano, in cui per un bacino di utenza di un migliaio di pazienti, tra tossicodipendenti, alcolisti, ludopatici e sex addicted, è presente un solo medico in servizio, ovvero lo stesso primario della struttura che, affiancato da un assistente sociale, un’educatrice, e alcune infermiere, garantisce l’apertura dell’ambulatorio dal lunedì al venerdì.»
Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Solinas, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore della Sanità Nieddu per chiedere l’immediato potenziamento dell’organico del Servizio per le dipendenze della Assl di Oristano.
«Nonostante il grande sacrificio fatto dagli operatori, costretti ad un carico di lavoro enorme, è impossibile prestare assistenza ad oltre qualche centinaio di pazienti ogni mese. Di conseguenza, sono troppi gli utenti che non possono essere seguiti e curati come meritano – ha aggiunto Alessandro Solinas –. La Regione ha il dovere di attivarsi per far sì che i presidi di zona siano in grado di garantire un’adeguata assistenza ai pazienti e la sicurezza degli operatori. Le difficoltà che portano medici e specialistici a rifiutare incarichi in zone come Oristano, Lanusei o La Maddalena sono oggettive e ataviche. Sappiamo che in assenza di incentivi legati ai contratti sul territorio, questo problema non potrà essere risolto.»
«Continuare a ignorare queste problematiche sta aggravando ulteriormente le condizioni in cui versa la Sanità sarda – conclude Alessandro Solinas -. Inoltre, non possiamo accettare le dichiarazioni degli amministratori che millantano azioni volte alla salvaguardia della sanità pubblica sul territorio che non trovano riscontro nella realtà. É giunta l’ora di farsi sentire – conclude il pentastellato – non è più il momento di prendere le promesse, quasi mai mantenute, come oro colato, ma è giunto il momento di pretendere che il nostro diritto alla sanità venga rispettato.»
Antonio Caria