«Siamo stati costretti ad abbandonare i lavori dell’Aula. Il Consiglio comunale di Alghero sminuito del suo ruolo di massima assemblea rappresentativa dei cittadini da parte del sindaco Mario Conoci. Nella attesa seduta mattutina di oggi sarebbe stato doveroso da parte del primo cittadino comunicare alla Città, attraverso la sua espressione istituzionale, il Consiglio comunale, la situazione della sanità in questa emergenza. Tanto più che Alghero in questa settimana è stata sede di terapia intensiva covid e che l’Ospedale Marino ha visto requisiti 47 posti letto per essere destinato a Ospedale Covid.»
A comunicarlo sono stati i consiglieri di opposizione al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Graziano Porcu, Beniamino Pirisi, Roberto Ferrara e Valdo Di Nolfo, che aggiungono: «Non solo il Sindaco ha evitato di fare comunicazioni in Aula, ma non ha risposto neanche alle brevi segnalazioni rivolte dai consiglieri comunali. Sollecitato, ha risposto che aveva preso appunti. Riteniamo sia una grave scorrettezza istituzionale e una riduzione ai minimi termini del ruolo del Sindaco e di conseguenza del Consiglio comunale, vergognosa e inaccettabile . Saremo costretti a rivolgerci al Prefetto per essere informati sulla situazione sanitaria della nostra città. Per di più il Consiglio non aveva il numero legale neanche per approvare i verbali della seduta precedente. Una situazione assurda che ha costretto il Presidente Salvatore a sospendere i lavori.»
«Peraltro, vogliamo sottolineare – concludono i consiglieri di opposizione – come già più volte rappresentato al Presidente del consiglio, che non siamo più disposti a tollerare che nel Consiglio Comunale in videoconferenza vi siano alcuni consiglieri di maggioranza che durante i lavori del consiglio tengono sempre la telecamera spenta, collegandosi dal loro luogo di lavoro, dalla macchina o dalla spiaggia e facendo altro durante i lavori del consiglio. Chiediamo, pertanto, che il presidente Salvatore si attivi, perché tutti i consiglieri garantiscano la piena partecipazione ai lavori a telecamera accesa, garantendo all’istituzione la serietà e il rispetto dovuto.»
Antonio Caria