«L’ennesimo atto della penosa gestione territoriale delle risorse sanitarie si sta consumando a scapito della categoria più fragile dei malati, i pazienti della Lungodegenza di Ittiri, costretti a chilometriche traversate per raggiungere strutture di altre province, queste si, preservate e tutelate da tagli e chiusure in nome del Covid, sulla base di criteri alquanto discutibili. Parenti costretti a trasferte lunghe ed estenuanti per assistere i propri cari o, peggio, altri malati condannati ad uno straziante isolamento.»
Lo scrive, in una nota, Michele Bottaru, segretario territoriale ANAAO – ASSOMED.
«Questo succede a Ittiri, fino a ieri sede di una struttura strategica e indispensabile per il Nord Ovest, la lungodegenza post acuzie, rara espressione assistenziale, essenziale per offrire supporto ai malati cronici, spesso provenienti dalle affannate Medicine sassaresi, per le quali costituiva e poteva continuare ad essere una valvola di sfogo naturale e necessaria – aggiunge Michele Bottaru -. In particolare dopo la recente serrata della Clinica Medica della AOU di Sassari, anch’essa imposta dalla recrudescenza Covid. Invece no! Anche Ittiri, con preziosissime risorse e professionalità, sacrificata come una pedina, nella scacchiera sempre più infernale di un territorio sassarese incastrato e pressato, in nome dello stato di necessità, nel ruolo di riferimento regionale Covid, per molti aspetti anche a supporto di altri territori. Gli stessi che mantengono le proprie specificità, pur riferendosi per patologie complesse alla AOU di Sassari in un circolo vizioso di cui ci sfugge francamente il razionale ultimo.»
«Tutto ciò, tralasciando volutamente in questo comunicato qualsiasi riferimento ai diritti contrattuali dei dirigenti sanitari da noi rappresentati, proprio nell’ottica di enfatizzare l’ampio respiro della sensibilizzazione, in tutela degli interessi dei malati, dei parenti e dell’utenza della nostra gente – sottolinea il segretario territoriale ANAAO – ASSOMED -. Esprimiamo in tal senso solidarietà alla cittadinanza di Ittiri e degli altri Comuni afferenti ai servizi dell’Ospedale Alivesi e chiediamo ai rappresentanti delle istituzioni e della politica un’immediata inversione di tendenza che eviti l’insanabilità della frattura già in corso da tempo con gli operatori della sanità del sassarese. Chiediamo, non solo l’immediatariapertura a pieno regime operativo della Lungodegenza post acuzie di Ittiri, ma il potenziamento di questa e di altri reparti fondamentali, con particolare riferimento alla Medicina Interna dell’Ospedale Civile di Alghero, che al momento garantisce con soli quattro medici in servizio l’assistenza di oltre quaranta malati, con turni massacranti ed un clima ovviamente critico – conclude Michele Bottaru -. Chiediamo, infine, una ridistribuzione più equa ed oculata tra i territori dell’assistenza Covid, che non può e non deve essere impressa come marchio a fuoco sulle sole strutture sassaresi e cagliaritane.»