L’obiettivo è dare nuovo slancio al team multidisciplinare che si occupa dei tumori gastroenterici, cementare la già stretta collaborazione tra i numerosi specialisti aziendali, oncologi, anatomo patologi, chirurghi, gastroenterologi, radioterapisti e radiologi. È a questo che ha puntato l’Oncologia medica dell’Aou di Sassari nell’organizzare il recente convegno “Tumori dell’apparato gastroenterico, multidisciplinarietà e trattamenti integrati in oncologia” che si è svolto nei giorni scorsi al Grazia Deledda di Sassari. «Perché, dopo questo periodo di pandemia che ha ridotto i nostri incontri – ha detto Antonio Pazzola, direttore della struttura del Santissima Annunziata – vogliamo dare nuovi spunti di riflessione e di aggiornamento ai nostri specialisti».
I trattamenti integrati, nell’ambito sempre più consolidato di un approccio multidisciplinare, sono stati quindi il filo conduttore del convegno che si è svolto in due giornate, con sessioni dedicate al tumore dell’esofago e dello stomaco, del fegato, del pancreas quindi ancora delle vie biliari, del retto e del colon. Un focus particolare è stato fatto sulle nuove terapie immunologiche e su quelle maggiormente efficaci che si stanno affacciando nell’oncologia moderna.
«L’oncologia in questi anni ha fatto grandi passi avanti, con importanti investimenti nella ricerca che – ha aggiunto Antonio Pazzola – hanno puntato ad approfondire numerose conoscenze: dalla traduzione del segnale biologico nella cellula neoplastica alle possibilità che la biologia molecolare ci offre nel selezionare i pazienti maggiormente suscettibili di risposta clinica. Tutto questo ha consentito di allungare la vita dei pazienti.»
Una situazione che sta cambiando il volto delle struttura oncologiche. «Le moderne Oncologie – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Aou di Sassari Francesco Bandiera – hanno bisogno di minori posti letto e di più posti nei day hospital. E questo è quello che è avvenuto anche nella nostra azienda. Di recente abbiamo inaugurato un nuovo day hospital e stiamo già pensando a un suo ampliamento e potenziamento».
Il direttore sanitario ha sottolineato l’importanza del team multidisciplinare e dell’esperienza già realizzata dall’Azienda di viale San Pietro. «Sono stati messi in campo diversi percorsi diagnostico terapeutico assistenziali – ha detto – quello per il melanoma e la mammella. A questi si aggiungono i tumor board del testa collo, del polmone e del fegato».
Un accenno, infine, alla didattica e alla ricerca. «Queste sono attività che devono contraddistinguerci – ha chiuso Francesco Bandiera – perché siamo un’Azienda ospedaliero universitaria e dobbiamo fare di tutto per essere un polo di attrazione e per innalzare la qualità delle cure.»
Per l’Oncologia medica dell’Aou di Sassari il convegno dei giorni scorsi ha rappresentato un primo passo verso un ritorno alla normalità in campo degli aggiornamenti scientifici periodici. La struttura, infatti, prima della pandemia organizzata 2 congressi annuali, uno estivo sul tumore della mammella e uno invernale sui tumori gastroenterici e del polmone, ai quali si aggiungevano numerosi hospital meeting con gli esperti, e altri incontri in presenza e in videoconferenza.
A dare il via ai lavori del convegno dei giorni scorsi è stato Antonio Contu, già direttore dell’Oncologia medica al quale hanno fatto seguito gli interventi di apertura dei dirigenti medici della struttura, i dottori Giovanni Sanna e Alessio Cogoni.
All’appuntamento, organizzato dalla struttura di Oncologia dell’Aou di Sassari hanno partecipato un gran numero di medici specialisti in Gastroenterologia, Genetica medica, Geriatria, Medicina interna, Oncologia, Radioterapia, Chirurgia generale, Anatomia patologica, Radiodiagnostica, Medicina generale e infermieri.