Sono attualmente 37 i casi di Coronavirus a Bosa, di cui 8 ricoverate in ospedale. Lo rende noto il sindaco di Bosa, Piero Casula che sottolinea come «tre di queste si trovano in rianimazione e continuano a destare forti preoccupazioni. Un’altra si è aggravata, ma per patologie pregresse».
Prosegue, intanto, l’attività di monitoraggio sulla popolazione. Sono stati eseguiti 483 tamponi che hanno interessato non solo i residenti, ma anche altri provenienti dalla Planargia, in modo particolare persone legate al mondo della scuola. «I Volontari della Croce Rossa Italiana – ha aggiunto il primo cittadino – hanno collaborato attivamente con gli operatori dell’unità di crisi per tutte le operazioni necessarie al riconoscimento e distribuzione delle provette. Qualche problema c’è stato con gli elenchi a disposizione degli operatori ma, salvo qualche situazione particolare, i tamponi sono stati fatti a tutti, rispettando le previsioni iniziali.»
Una perfetta organizzatori che ha visto gli operatori impegnati nell’organizzazione della logistica. Grazie al supporto del “Cantiere di Forestazione” è stato ripulito Piazzale Pischedda, mentre gli operatori hanno piazzato la segnaletica e la Ditta Econord ha predisposto il servizio rifiuti, così come la cooperativa Idea Verde ha pulito gli spazi.
L’attività di controllo è stata curata dai Carabinieri e dai Marinai di Circomare. «Come amministrazione – ha concluso Piero Casula – ringraziamo fortemente tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita delle operazioni sanitarie. Per questo, con lo spirito di favorire e rafforzare il rapporto tra le istituzioni, chiediamo agli organi competenti l’istituzione a Bosa di un “Hub vaccinale”, in grado di soddisfare le esigenze della popolazione del territorio per l’effettuazione dei tamponi.»
Antonio Caria