La consigliera regionale del Partito Sardo d’Azione, Elena Fancello, insieme ai suoi colleghi di partito Giovanni Satta, Gianfranco Mariano Lancioni, Piero Maieli, Alfonso Marras, Franco Mula, Stefano Schirru e Fabio Usai ha depositato una mozione che contiene un pacchetto di proposte per affrontare la carenza di medici che sta mettendo in crisi la sanità sarda.
«Come soluzione immediata a questo stato di crisi – ribadisce Elena Fancello –, la mozione chiede l’assunzione a tempo determinato degli specializzandi all’ultimo o penultimo anno che hanno prestato la loro opera per affrontare l’emergenza Covid 19, considerato che ciò ha permesso loro di acquisire un bagaglio di esperienza straordinaria rispetto a quella che fornisce un normale percorso di studi, e che questa esperienza deve essere valorizzata.»
«Per quanto riguarda invece gli interventi nel medio e lungo periodo – aggiunge Elena Fancello -, la mozione impegna la Regione a dotarsi di una programmazione che calcoli il fabbisogno di medici nel territorio sardo e che, sulla base di questo, rimoduli il numero di posti disponibili nelle scuole di specializzazione equiparandolo almeno a quello dei laureati negli Atenei sardi e a reperire le risorse necessarie per incrementare il numero di borse di studio regionali per le scuole di specializzazione.»
«L’insufficienza di posti nelle scuole di specializzazione di area medica, infatti, a fronte delle criticità messe in evidenza dalla pandemia di Covid-19 e della crescente mancanza di medici appare obsoleta e inadeguata alle circostanze – rimarca Elena Fancello -: lo scopo della mozione è far sì che tutti i laureati in medicina trovino posto nelle scuole di specializzazione e che l’incremento delle borse di studio regionali aumenti il numero di specializzati che restano nell’Isola.»
«Per fare in modo che questo sia possibile è necessario rimodulare il sistema di selezione per l’ingresso nelle scuole di specializzazione, attraverso la libera scelta dell’Ateneo e una diversa organizzazione dei test per specialità, in modo che siano fissati per gruppi in date differenti, consentendo al candidato di presentarsi fino ad un massimo di tre test selettivi all’anno: la mozione – conclude Elena Fancello – impegna il presidente della Regione e la Giunta a intraprendere ogni possibile azione presso il ministero della Salute per ottenere questo risultato.»
«Come soluzione immediata a questo stato di crisi – ribadisce Elena Fancello –, la mozione chiede l’assunzione a tempo determinato degli specializzandi all’ultimo o penultimo anno che hanno prestato la loro opera per affrontare l’emergenza Covid 19, considerato che ciò ha permesso loro di acquisire un bagaglio di esperienza straordinaria rispetto a quella che fornisce un normale percorso di studi, e che questa esperienza deve essere valorizzata.»
«Per quanto riguarda invece gli interventi nel medio e lungo periodo – aggiunge Elena Fancello -, la mozione impegna la Regione a dotarsi di una programmazione che calcoli il fabbisogno di medici nel territorio sardo e che, sulla base di questo, rimoduli il numero di posti disponibili nelle scuole di specializzazione equiparandolo almeno a quello dei laureati negli Atenei sardi e a reperire le risorse necessarie per incrementare il numero di borse di studio regionali per le scuole di specializzazione.»
«L’insufficienza di posti nelle scuole di specializzazione di area medica, infatti, a fronte delle criticità messe in evidenza dalla pandemia di Covid-19 e della crescente mancanza di medici appare obsoleta e inadeguata alle circostanze – rimarca Elena Fancello -: lo scopo della mozione è far sì che tutti i laureati in medicina trovino posto nelle scuole di specializzazione e che l’incremento delle borse di studio regionali aumenti il numero di specializzati che restano nell’Isola.»
«Per fare in modo che questo sia possibile è necessario rimodulare il sistema di selezione per l’ingresso nelle scuole di specializzazione, attraverso la libera scelta dell’Ateneo e una diversa organizzazione dei test per specialità, in modo che siano fissati per gruppi in date differenti, consentendo al candidato di presentarsi fino ad un massimo di tre test selettivi all’anno: la mozione – conclude Elena Fancello – impegna il presidente della Regione e la Giunta a intraprendere ogni possibile azione presso il ministero della Salute per ottenere questo risultato.»
Antonio Caria