“E’ ora di dire basta! Basta davvero! La Sardegna non può essere ancora trattata come il fanalino di coda dell’Italia.”
Carla Cuccu, segretaria della commissione regionale sanità, è durissima a sostegno delle azioni intraprese dall’OPI Carbonia-Iglesias per richiedere al commissario per l’emergenza Covid-19 l’attivazione del Centro Covid all’ospedale Santa Barbara di Iglesias.
“Preoccupa il ritardo, spesso irrecuperabile, con cui si attivano in Sardegna le prestazioni sanitarie primarie e salva vita – aggiunge Carla Cuccu -. Bene fa il mondo degli infermieri a chiedere risposte concrete ed immediate ed io sono accanto a loro nel pretenderle. Basta giocare con la vita di tutti i sardi. Non aver ancora attivato i 12 posti di terapia intensiva nell’ospedale Santa Barbara di Iglesias, come chiedevo nella mia interrogazione all’assessore Mario Nieddu ed al presidente Christian Solinas, fin dal 6 marzo 2020, potrebbe rivelarsi un atto criminale imperdonabile sia perché si priva l’intero territorio del Sulcis Iglesiente di presidi essenziali per la popolazione ed anche perché si continuano ad intasare i nosocomi del capoluogo sardo già sovraccaricati di lavoro.”
“Il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, deve intervenire immediatamente per sanare queste lacune non più tollerabili – conclude Carla Cuccu -. Questo è il tempo in cui tutte le strutture ospedaliere sarde devono essere attrezzate e pronte nel somministrare cure eccellenti sia per i pazienti covid che per tutti coloro che sono affetti da altre patologie, anche tempo dipendenti, da oltre un anno abbandonati a se stessi e costretti a viaggi extra regione ove, invece, si riscontra una continuità di assistenza sanitaria efficiente e di valore per tutte le patologie che coesistono col COVID-19.”