L’Associazione Italiana Celiachia arriva in Sardegna: è da poco nata a Cagliari la nuova AIC Sardegna, punto di riferimento per i 7.593 pazienti affetti da celiachia presenti sul territorio sardo (dati ministero della Salute, relazione al Parlamento 2020) e per tutti coloro in attesa di una diagnosi. La celiachia è una patologia cronica che colpisce circa l’1% della popolazione in Italia e nel mondo e si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti e in Sardegna registra un tasso di prevalenza tra i più elevati in Italia: secondo il Ministero della Salute nel 2020 la percentuale di persone celiache si attestava intorno allo 0,48% (percentuale che nel 2018 era di 0,44%). Si tratta di una patologia ancora fortemente sotto diagnosticata e il dato nazionale conferma che meno del 40% dei celiaci ha ricevuto una diagnosi.
«Accogliamo con estrema soddisfazione la neonata associazione in Sardegna, tassello fondamentale per tenere alta l’attenzione sulla celiachia e vedere rappresentati i pazienti in ogni regione d’Italia, grazie alla presenza capillare di AIC con le sue 21 realtà locali – dichiara Giuseppe Di Fabio, presidente dell’Associazione Italiana Celiachia – un traguardo importante, frutto del lavoro e dell’impegno di un piccolo gruppo di volontari che, supportati dalla Federazione nazionale, restituiscono un prezioso presidio al territorio.»
L’Associazione, oltre a presidiare l’informazione e la divulgazione della conoscenza della malattia, è impegnata nella digitalizzazione dei buoni spesa per l’erogazione degli alimenti senza glutine per i pazienti celiaci, unica terapia ad oggi nota per la celiachia.
Al momento, sono solo quattro le regioni italiane, tra cui la Sardegna, a non utilizzare il buono digitale: «Nella nostra regione il buono viene erogato ancora in forma cartacea – afferma Giulia Scanu, neo presidente di AIC Sardegna – con conseguenti disagi per i pazienti che sono costretti a utilizzare il tetto di spesa in un unico esercizio e in una unica soluzione e non possono accedere a tutti i canali distributivi (farmacia, grande distribuzione, negozi specializzati), vedendo ridotto il loro potere d’acquisto. La digitalizzazione dei buoni è solo uno degli obiettivi a cui lavorerà il nuovo direttivo di AIC Sardegna nel prossimo futuro facendosi portavoce, presso le istituzioni, delle istanze delle persone celiache che vivono sul territorio sardo».
Per migliorare la qualità della vita dei pazienti celiaci, AIC Sardegna aderisce ad attività e progetti come il programma Alimentazione Fuori Casa AIC, che nasce dall’esigenza di creare una catena di esercizi commerciali informati sulla celiachia per offrire un menù che rispetti le esigenze alimentari dei celiaci. In questo ambito l’associazione organizzerà corsi di formazione per gli esercizi commerciali perché siano debitamente formati per offrire menù senza glutine.
«In Sardegna, regione turistica per eccellenza, ci sono solo 43 locali che aderiscono al network AFC, la crescita del numero di strutture informate sulla celiachia e sulla dieta senza glutine è indubbiamente tra gli obiettivi dell’associazione che mi onoro di presiedere», conclude la presidente Giulia Scanu.