«La nuova programmazione delle borse di studio di specializzazione medica si inserisce nel solco che abbiamo tracciato ed è la conferma del nostro grande impegno per la sanità dell’Isola. Il futuro del nostro sistema sanitario passa dai giovani. Abbiamo gettato le basi per superare le inefficienze di un imbuto formativo che per troppo tempo ha privato i medici non specializzati delle giuste opportunità e il territorio di quelle figure professionali che oggi mancano drammaticamente ovunque.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, sottolineando così l’importanza della misura approvata ieri in Consiglio regionale, che stabilisce lo stanziamento di 30 milioni di euro per le annualità 2021-2023 a favore dei contratti regionali per la frequenza delle scuole di specializzazione medica, consentendo così il finanziamento di 200 nuove borse di studio ogni anno alle quali si aggiungono le 53 già approvate dalla Giunta.
«Un forte segnale d’attenzione per i giovani medici, molti dei quali – ha ricordato il presidente della Regione – già nel corso dell’emergenza pandemica hanno dato un contributo fondamentale prestando servizio in prima linea nelle corsie dei nostri ospedali o in rinforzo dei servizi di Igiene Pubblica.»
«La programmazione pluriennale rispecchia un’impostazione lungimirante, in sintonia con una pianificazione a medio lungo termine a cui da tempo guardiamo con forza», ha detto l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, intervenuto ieri in Aula prima della votazione del testo. Sulle attuali carenze di personale medico l’assessore ha ribadito: «Abbiamo un problema emergenziale nel nostro sistema sanitario, acuito dalla pandemia. Le nostre ragioni sono all’attenzione del Governo. In Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ho chiesto che venisse sollecitato un intervento normativo per promuovere misure straordinarie. Non è pensabile, infatti, che l’attuale situazione possa essere affrontata dalle Regioni con gli strumenti ordinari. Come avevamo chiesto, in applicazione del patto per la Salute, è avviato l’iter di revisione del DM70, che da sempre rappresenta una minaccia per la sopravvivenza di tanti servizi sul nostro territorio. Attendiamo inoltre risposta dal ministro della Salute per la modifica della normativa che istituisce le Usca, che ci consentirebbe di utilizzare il personale, là dove necessario, per sopperire alla carenza dei medici di base».