Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, valutando il continuo aumento dei
contagi rispetto alla prima metà di settembre (25 settembre 1.912; 26 settembre 1869), chiede di
incrementare le norme di sicurezza anticovid 19 nelle scuole, dopo aver ricevuto molte segnalazioni in
merito alla mancata ottemperanza delle linee guida predisposte dal comitato tecnico del ministero
dell’istruzione.
In particolare, sono emerse le seguenti criticità:
1) Violazione persistente del patto di corresponsabilità, per mancata rilevazione della temperatura
corporea da parte dei genitori e di frequenti assembramenti davanti agli istituti;
2) Violazione delle norme tese all’aerazione periodica dei locali, sia per presenza negli edifici
scolastici di infissi non apribili, sigillati, chiusi o semi-chiusi, sia per l’assenza di dispositivi di
aerazione e/o purificazione dell’area con adeguati filtri;
3) Violazione delle norme tese al distanziamento, in particolare per ciò che concerne l’utilizzazione di
banchi tradizionali occupati ancor oggi anche da due studenti senza il rispetto della distanza minima
di un metro, supponendo che il mero uso permanente della mascherina possa risolvere le carenze in
termini di arredo scolastico
4) Violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in relazione alle mascherine utilizzate,
alla segnaletica ed alle altre misure anticovid che non sempre risultano essere conformi alla restante
normativa posta a tutela della salute dei lavoratori
E’ preoccupante il dato relativo agli studenti e personale scolastico positivi, che, secondo le rilevazioni
statistiche, ha già superato le 435 unità. Sono giunte, inoltre, le prime segnalazioni -ancor oggi anonime –
circa i primi esposti da parte di genitori nei confronti dei docenti, considerati responsabili di eventuali
pregiudizi arrecati agli alunni.
Al fine di tutelare la posizione dell’insegnante, si invitano tutti i docenti a segnalare ogni anomalia ai
dirigenti scolastici ed al responsabile per la sicurezza sui luoghi di lavoro, rammentando che la mancata
segnalazione può essere valutata ai fini della determinazione delle responsabilità.
Rileviamo, poi, la difficoltà, specie nel sud Italia, di ricevere e indossare i dispositivi di protezione
individuale (DPI) durante la lezione nelle condizioni di mancanza di spazi adeguati e a mantenere il
distanziamento come regolamentato, soprattutto nel caso di alunni di età compresa tra i 10 e i 16 anni.
Ancor oggi paiono assenti o quantomeno carenti le linee guida per i docenti di sostegno e per gli alunni
assistiti, soprattutto in relazione alla mancata considerazione della peculiarità dei singoli casi che talvolta
rende notevolmente difficile l’attuazione di misure anticovid.
Il CNDDU ritiene esecrabile e ingiustificabile, in considerazione dell’impossibilità di prevenire forme di
contagio con gli strumenti messi a disposizione e l’imprevedibilità degli adolescenti presenti nelle aule,
attribuire responsabilità penali a carico degli insegnanti e dei dirigenti, nel caso in cui qualcosa “vada storto”, eventualità, nelle presenti condizioni, tutt’altro che remota.
Prof. Alessio Parente – Segretario generale CNDDU
Prof. Romano Pesavento – Presidente CNDDU