Prendersi cura dei pazienti, migliorando la loro qualità di vita. È questo l’obiettivo del Centro di cure palliative e terapia del dolore del San Giovanni di Dio (diretto dal professore Gabriele Finco, direttore di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Duilio Casula), con i suoi 6mila accessi l’anno.
«Ogni giorno lavoriamo con tantissimi pazienti affetti da patologie inguaribili e con la finalità di ridurre/controllare il dolore fisico, quello emozionale e psichico (il dolore totale) e ogni altro sintomo correlato alla malattia di base o agli effetti collaterali della cura – spiega la dottoressa Maria Cristina Deidda, oncologa palliativista e referente del day service del Centro di cure palliative e terapia del dolore al San Giovanni di Dio -. Domenica 26 maggio è la giornata nazionale della terapia del sollievo, «è fondamentale il trattamento di ogni sofferenza, dei pazienti ma anche delle loro famiglie quando la malattia non risponde più a interventi specifici.»
«L’assistenza palliativa del nostro day service si basa sul prendersi cura, mettendo al centro il malato e la sua famiglia e non la malattia, con la qualità di vita come obiettivo fondamentale, sul sollievo della sofferenza – afferma l’oncologa palliativista Maria Cristina Deidda – e per questo fine utilizziamo insieme alla terapia farmacologica, anche l’arte terapia e le tecniche di rilassamento, garantendo un servizio di circa 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì.»
«Aiutiamo i pazienti – dice ancora la specialista – a vedersi come delle persone, e non come la loro malattia, per questo organizziamo ogni anno l’evento “Vestiamoci di Vita”, la sfilata che vede protagoniste le pazienti oncologiche del Centro di cure palliative e del dolore dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, dove hanno la possibilità di esprimere la loro bellezza, oltre il loro percorso di cura e convivenza con la malattia. L’Aou, inoltre, ha dedicato alle cure palliative anche uno spettacolo teatrale, una rappresentazione di momenti di vita vissuta da parte di pazienti e sanitari del Centro, intitolato “Viaggio nel cuore di Ippocrate” che dopo due date nel comune di Cagliari, sarà a breve riproposto nel teatro di Nuoro.»
Le cure palliative non riducono e non prolungano la vita del malato ma forniscono conforto, tenendo in considerazione gli aspetti psicologici e quelli spirituali, sostenendo il care giver e famiglia del paziente a convivere con la patologia prima e con il lutto poi. Il termine “palliativo” deriva dalla parola latina “pallium” che significa mantello, protezione. Un vero e proprio abbraccio che protegge dal dolore e che afferma il valore della vita.