La Regione spinge sulla campagna di immunizzazione degli over 60 e apre le porte degli hub ai cittadini non ancora vaccinati che, dall’8 luglio, potranno presentarsi nei principali centri dell’Isola per ricevere la prima dose senza dover procedere preventivamente alla prenotazione. Nove, al momento, gli hub coinvolti nell’iniziativa: Sassari, Olbia, Ozieri, Nuoro, Oristano, Carbonia, San Gavino Monreale, Cagliari e Quartu Sant’Elena.
«Rafforziamo l’impostazione adottata finora. La nostra priorità – dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas – è quella di accelerare il completamento delle vaccinazioni delle fasce d’età più alte, ovvero quelle più vulnerabili e a rischio in caso di infezione. Il vaccino è la nostra arma più potente contro il virus. I sardi finora hanno dimostrato grande responsabilità e oggi il 57% della popolazione ha già ricevuto la prima dose. Occorre ancora uno sforzo. Con l’iniziativa che abbiamo promosso, intendiamo raggiungere tutte le persone dai sessant’anni in su che per diversi motivi non si sono ancora vaccinate. Immunizzarsi non è solo un modo di tutelare la propria salute, ma è un gesto di solidarietà nei confronti di tutti.»
Nel dettaglio, oggi nella fascia degli over 80 (una platea di 125mila persone) i vaccinati con la prima dose sono l’85% e l’80% ha completato il ciclo di vaccinazione. Nella fascia 70-79 (176mila) l’80% ha ricevuto la prima somministrazione ed il 58% anche il richiamo. Più contenuti i dati relativi alla fascia 60-69 (circa 230mila residenti) dove le prime dosi a oggi hanno coperto il 72% della platea ed il 45% ha completato il ciclo.
«Con questa iniziativa – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – rispondiamo all’appello che il generale Figliuolo ha rivolto a tutte le regioni. Mettere in sicurezza le fasce più esposte della popolazione è sempre stata la nostra priorità. Le ricadute della campagna di vaccinazione sul piano epidemiologico sono sotto gli occhi di tutti. Se vogliamo vincere questa battaglia dobbiamo superare le diffidenze. Il virus rappresenta ancora una minaccia e ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte per difendere gli importanti traguardi raggiunti. Noi continueremo a lavorare col massimo impegno e a mettere in campo ogni strumento necessario a questo scopo.»