È stata depositata in Consiglio regionale una mozione, primo firmatario Daniele Cocco insieme agli altri consiglieri di opposizione, sullo stato di attuazione del Piano d’azione straordinario per il contrasto e per l’eradicazione della peste suina africana.
Nel documento si chiede assumere «tutte le iniziative necessarie nei confronti del Ministero della Salute al fine di predisporre celermente le linee guida per la movimentazione e la commercializzazione dei prodotti suinicoli nei territori a rischio contagio, ad attivare controlli preventivi degli animali e delle merci in ingresso nella regione al fine di ridurre il rischio di introduzione del nuovo sierotipo e a tutelare ed aiutare economicamente i territori sardi ancora inseriti nelle ultime zone rosse dell’isola».
«I territori in cui rimangono le restrizioni – zone rosse – sono quelli dell’interno e del centro Sardegna, che paradossalmente sono proprio quelli che in quest’ultimo decennio hanno subito il danno economico maggiore, nonostante tutti i dati dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna dimostrano che da anni anche in queste zone non si registrano casi di contagio dal virus della Psa nei suini allevati, bradi o nei cinghiali – dice Daniele Cocco -. La Regione deve intervenire al più presto affinché anche questi territori siano collocai fuori dalla fascia di rischio contagio.»
Nel documento si chiede assumere «tutte le iniziative necessarie nei confronti del Ministero della Salute al fine di predisporre celermente le linee guida per la movimentazione e la commercializzazione dei prodotti suinicoli nei territori a rischio contagio, ad attivare controlli preventivi degli animali e delle merci in ingresso nella regione al fine di ridurre il rischio di introduzione del nuovo sierotipo e a tutelare ed aiutare economicamente i territori sardi ancora inseriti nelle ultime zone rosse dell’isola».
«I territori in cui rimangono le restrizioni – zone rosse – sono quelli dell’interno e del centro Sardegna, che paradossalmente sono proprio quelli che in quest’ultimo decennio hanno subito il danno economico maggiore, nonostante tutti i dati dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna dimostrano che da anni anche in queste zone non si registrano casi di contagio dal virus della Psa nei suini allevati, bradi o nei cinghiali – dice Daniele Cocco -. La Regione deve intervenire al più presto affinché anche questi territori siano collocai fuori dalla fascia di rischio contagio.»
Antonio Caria