«L’unità ustioni di Sassari, l’unico centro grandi ustionati di tutta la Sardegna, un reparto che dovrebbe essere dotato di attrezzature all’avanguardia e di tutti i comfort per i pazienti, ha le dimensioni di un piccolissimo ambulatorio di Provincia, e le condizioni di una struttura sanitaria logorata, insicura e in via di smantellamento. Le stanze di degenza presenti sono soltanto due per cinque posti letto tuttavia, in alcuni periodi dell’anno, i pazienti ospitati sono molti di più e in tali condizioni, con spazi ridotti e numero di letti insufficiente, non è nemmeno possibile creare stanze dedicate a soli uomini e sole donne. I problemi sono innumerevoli, e spaziano dalla carenza di infermieri e ausiliari sino ai corridoi di fuga intasati da attrezzature e materiale, ma riguardano principalmente gli spazi assolutamente insufficienti per un Centro in cui arrivano pazienti da tutta la Sardegna. Basti pensare che qui vengono ospitate le persone che presentano ustioni gravi sul 50 per cento del corpo, e che spesso vengono ricoverate anche per tre mesi, in un reparto in cui l’acqua calda viene assicurata da uno scaldabagno e la piccola sala operatoria non ha niente di sterile.»
Lo ha dichiarato la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, che aggiunge: «Spesso i grandi ustionati devono subire diversi interventi, ma possono essere operati soltanto una volta alla settimana perché non ci sono spazi e tutte le sale operatorie sono sature, dovendo sopperire alle esigenze di tutti gli altri reparti: Chirurgia, Ortopedia, Medicina. È impensabile che in questo reparto, siano presenti cinque stanze vuote, assegnate alla Dermatologia ma di fatto inutilizzate perché i dermatologi sono andati in pensione. Così come è assurdo che la stanza dedicata alla vestizione del personale sia la stessa in cui vengono visitati i pazienti e a suddividere le due zone sia un armadio al centro della stanza. Sembra incredibile ma sono realmente queste le deprecabili e indegne condizioni del Centro grandi ustioni di tutta la Sardegna. Una microstruttura malridotta che andrebbe riqualificata e riorganizzata da cima a fondo».
Antonio Caria