«La riforma della sanità deve ripartire dalle eccellenze della medicina in Sardegna, con il polo del Brotzu da ottimizzare per dare un valore aggiunto ai servizi ospedalieri a favore dei pazienti provenienti da tutta l’Isola.»
E’ la strada indicata dal presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco, in vista della revisione della geografia sanitaria, con l’aggiustamento delle criticità emerse dal precedente riordino.
«E’ sempre la solita questione – dice senza mezzi giri di parole l’ex vicepresidente del parlamentino regionale -. La discussione si concentra sulla moltiplicazione della governance senza buttare uno sguardo sulla qualità dei servizi territoriali di medicina. Nell’impianto della nuova operazione di restyling è basilare che il Businco ed il Microcitemico mantengano una loro identità.»
In questo senso, non ci sono dubbi che l’ospedale San Michele – dotato di oltre 600 posti letto, articolati su 14 piani, con due seminterrati ed un corpo staccato che ospita i nuovi ambulatori – abbia necessità di un salto di qualità.
«Un centro di alta specializzazione come il Brotzu, all’avanguardia soprattutto nei segmenti relativi alle malattie del cuore e ai trapianti d’organi – conclude Edoardo Tocco – deve intuire la necessità che si apre da questi mutamenti, con la possibilità di intercettare nuovi investimenti per modernizzare la struttura in alcuni reparti e potenziare il personale in altre corsie, vista la carenza dell’organico in diversi dipartimenti.»