Subito un confronto per misurare, condividere e programmare le risorse delle regioni per affrontare l’emergenza provocata dal Coronavirus. L’appello è del presidente di Legacoop Sardegna che con una lettera aperta fa il punto sulla situazione che riguarda la Sardegna e sulla necessità di dare risposte alla disponibilità manifestata qualche tempo fa.
«Sono ormai trascorsi due mesi dall’inizio della crisi e qualche giorno da una apertura dichiarata dal Presidente Solinas al confronto con le parti datoriali e sociali che, ci auguriamo, non si traduca in un tavolo di “constatazione” dei provvedimenti decisi ma di “consultazione” per le misure da proporre – scrive Claudio Atzori -. Abbiamo registrato nelle ultime ore anche proposte legislative che, a prescindere dal merito discutibile e dalle tempistiche molto lunghe, rischiano di essere il frutto di visioni autoreferenziali della politica che preferisce sottrarsi al confronto con le parti sociali.»
Il presidente della Lega delle cooperative della Sardegna prosegue: «Eppure, servirebbe misurare e condividere ogni euro da programmare, delle poche risorse regionali disponibili, decidere dove destinarle, a chi e per cosa e con quali priorità rispetto alle diverse situazioni. Ma anche quale altre azioni a costo zero si potrebbero mettere in campo attraverso una Politica partecipata. Uscire insomma dall’ottica che, siccome non si può ripartire la povertà, l’unico strumento sia quello di ripartire la ricchezza in maniera indistinta».
Claudio Atzori, rimarcando che è necessario superare questa fase pone all’attenzione un altro aspetto. «C’è un silenzio assordante sul tentativo di redistribuzione, ancora una volta a favore delle Regioni del Nord, delle risorse del FSC (Fondo di sviluppo e coesione per le aree sottoutilizzate) per la ripresa della competitività e della produttività di aree obbiettivo come la nostra. Così come sulla sospensione della regola che indirizza il 34% degli investimenti della pubblica Amministrazione al Mezzogiorno d’Italia, dove noi ci troviamo come Sardegna.»
Non è tutto. «Da diversi giorni gira una Bozza di Documento del DIPE(Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica), intitolato “L’Italia e la risposta al Covid” che prospetta questa preoccupante situazione nell’insopportabile silenzio della politica sarda – argomenta Claudi Atzori -. Altro che recuperare spiccioli da elargire a destra e a manca, ci stanno sparendo sotto il naso le risorse per gestire il presente e programmare il futuro. Senza di esse come si potranno recuperare le distanze che l’economia e la società sarda hanno negli anni accumulato rispetto ad altri territori più virtuosi? Già prima della pandemia gli ultimi, i penultimi e la sacca enorme di vulnerabili erano maggioranza schiacciante nella nostra regione, la quale, non va dimenticato, è per capacità di produzione economica agli ultimi posti tra le regioni europee – conclude Claudio Atzori –. Serve alzare il livello d’attenzione, aprire un confronto con le altre regioni del mezzogiorno, strutturare un azione comune per impedire ciò che qualcuno sta tentando di fare.»