C’è preoccupazione per la diffusione della blue tongue in Sardegna. Come sottolinea Coldiretti, i focolai sono cresciuti, nell’isola, del 300% in appena nove giorni.
La nuova epidemia è partita nella prima decade di agosto a Bari Sardo in due allevamenti. A distanza di 20 giorni riguarda 32 Comuni tre le province di Nuoro e Ogliastra ed Oristano), 28mila 404 capi coinvolti, con 2mila 290 che presentano sintomi e 107 morti. Mentre sono 12 i focolai sospetti che riguardano 2.198 capi, 13 dei quali presentano sintomi.
«La crescita repentina dei focolai testimonia che il morbo della blue tongue si sta espandendo a macchia d’olio – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, questo significa che adesso occorre lasciare da parte le polemiche e concentrare le forze per fermare il morbo mettendo in sicurezza gli allevamenti.»
La nuova epidemia è partita nella prima decade di agosto a Bari Sardo in due allevamenti. A distanza di 20 giorni riguarda 32 Comuni tre le province di Nuoro e Ogliastra ed Oristano), 28mila 404 capi coinvolti, con 2mila 290 che presentano sintomi e 107 morti. Mentre sono 12 i focolai sospetti che riguardano 2.198 capi, 13 dei quali presentano sintomi.
«La crescita repentina dei focolai testimonia che il morbo della blue tongue si sta espandendo a macchia d’olio – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, questo significa che adesso occorre lasciare da parte le polemiche e concentrare le forze per fermare il morbo mettendo in sicurezza gli allevamenti.»
Antonio Caria