«L’Isola sconta una normativa sbagliata. Il declassamento è legato a una valutazione della “probabilità di rischio”, valutato come indicato in questa slide dell’ISS. In soldoni, si paga l’indice R(t) superiore a uno, calcolato su dati di 15 giorni fa, oltre alla presenza di diversi focolai.»
Lo sottolinea il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus.
«Anche a fronte dell’aumento dei casi (143 ieri, 125 due giorni fa) quanto sancito è un provvedimento eccessivo. I benefici per la salute rischiano di essere impercettibili a fronte dei danni alla nostra già fragile economia.»
«Rimango del parere – rimarca Francesco Agus – che queste misure non si possano stabilire con un algoritmo e applicare con un automatismo come se tutta l’Italia fosse uguale dal punto di vista demografico e geografico. Pensare di dover contenere un focolaio a Bono con la chiusura di un intera Regione, come se si trattasse del centro di Milano, è come usare un lanciafiamme per accendersi un sigaro. Magari funziona, però rischia di fare più danni del necessario.»
«La Regione non è certo esente da colpe – conclude Francesco Agus -, a cominciare dai ritardi nelle vaccinazioni che rendono le persone più fragili e anziane più esposte al rischio. Però la soluzione burocratica proposta è inaccettabile a fronte degli sforzi compiuti dai sardi.»
Antonio Caria