«Nonostante la Pec trasmessa in data 4 ottobre al Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari Agnese Foddis, ad oggi nessuna risposta è arrivata in merito alle gravi criticità segnalate.»
A dirlo è la segretaria confederale dell’Fsi Mariangela Campus che ha voluto denunciare la precaria situazione del reparto di Cardiologia-Utic dovuta, a suo modo di vedere, alla carenza di personale di supporto.
«L’organico – si legge nel documento trasmesso – è costituito da soli 13 Oss di cui 1 con limitazioni, 1 in aspettativa, e 1 adibito agli ambulatori riducendo quindi la disponibilità a 10 Oss per 34 pazienti. Quella della carenza di Oss in turno è una costante che, oltre a non consentire un’adeguata assistenza ai pazienti, obbliga quotidianamente gli infermieri ad eseguire mansioni proprie dell’Oss (distribuzione dei pasti, assistenza primaria ai pazienti). Non di rado si trovano da soli in turno (soprattutto nei turni pomeridiani e talvolta anche la mattina) e spesso, con ordine di servizio vengono, chiamati per andar ad aiutare in altri reparti. È palese che tale esiguità di personale dia luogo a ritmi di lavoro massacranti, e pochi spazi per la vita personale, facendo venir meno quell’inalienabile diritto al recupero psico-fisico.»
La richiesta è quella di un immediato intervento del Commissario Straordinario.
A dirlo è la segretaria confederale dell’Fsi Mariangela Campus che ha voluto denunciare la precaria situazione del reparto di Cardiologia-Utic dovuta, a suo modo di vedere, alla carenza di personale di supporto.
«L’organico – si legge nel documento trasmesso – è costituito da soli 13 Oss di cui 1 con limitazioni, 1 in aspettativa, e 1 adibito agli ambulatori riducendo quindi la disponibilità a 10 Oss per 34 pazienti. Quella della carenza di Oss in turno è una costante che, oltre a non consentire un’adeguata assistenza ai pazienti, obbliga quotidianamente gli infermieri ad eseguire mansioni proprie dell’Oss (distribuzione dei pasti, assistenza primaria ai pazienti). Non di rado si trovano da soli in turno (soprattutto nei turni pomeridiani e talvolta anche la mattina) e spesso, con ordine di servizio vengono, chiamati per andar ad aiutare in altri reparti. È palese che tale esiguità di personale dia luogo a ritmi di lavoro massacranti, e pochi spazi per la vita personale, facendo venir meno quell’inalienabile diritto al recupero psico-fisico.»
La richiesta è quella di un immediato intervento del Commissario Straordinario.
Antonio Caria