«Giovedì in commissione Sanità verrà discusso il tema del riequilibrio nella distribuzione del personale medico tra gli ospedali della Sardegna. All’ordine del giorno della seduta, così come da me richiesto la scorsa settimana, ci sarà l’audizione dell’assessore e dei vertici di Ares, l’azienda regionale della salute, che si occupa di concorsi e reclutamento del personale.»
Lo ha affermato Pierluigi Saiu, capogruppo della Lega e componente della commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale.
«Il problema più grave, oggi, è quello di un reclutamento del personale medico che tende ad avvantaggiare i poli di Cagliari e Sassari, impoverendo gli altri presidi sanitari e mettendo in crisi il funzionamento di interi reparti. Senza l’introduzione di un meccanismo correttivo serio – ha proseguito Pierluigi Saiu – ci troveremo con interi ospedali paralizzati.»
Il capogruppo della Lega ha poi proseguito: «È quello che rischia di succedere a Nuoro, per esempio, con la chirurgia generale. Al concorso hanno partecipato praticamente tutti i medici dell’unità operativa, se uno solo di loro dovesse essere assegnato a una sede diversa il reparto verrebbe chiuso e la funzionalità del San Francesco compromessa. Se un meccanismo di reclutamento del personale arriva a produrre questi effetti è evidente che non funziona. Peraltro i concorsi non possono essere utilizzati per “spostarsi” da una sede all’altra senza che vi sia la garanzia che il posto vuoto venga coperto, perché in questo modo si creano buchi di organico che portano alla chiusura dei reparti».
Pierluigi Saiu ha proseguito: «I concorsi devono servire a portare più medici, soprattutto dove serve. Non possono essere uno strumento anarchico attraverso cui si svolgono mobilità mascherate. Se questi sono gli effetti allora bisogna intervenire, arrivando anche a bloccare o annullare quei concorsi che producano come conseguenza il blocco di unità operative che prima funzionavano».
Per il capogruppo della Lega «la carenza di personale medico e sanitario è una piaga diffusa su tutto il territorio regionale. L’abbiamo ereditata e, considerato il tempo che serve per formare uno specialista, serviranno anni e un intervento del governo centrale per risolverlo. Ma se vogliamo che sia garantito il diritto alla salute dei cittadini sardi, di tutti i cittadini sardi, dobbiamo procedere per priorità. Oggi la priorità è quella di garantire il funzionamento dei reparti e quindi il reclutamento deve svolgersi sulla base di un meccanismo che muova dal grado di sofferenza delle unità operative: prima quelle più in difficoltà. I medici – ha ribadito Pierluigi Saiu – devono andare prima dove c’è bisogno. Questo processo dev’essere governato. Non possiamo avere reparti che chiudono perché un medico vince un concorso e va via. È inaccettabile. Su questo mi aspetto che l’incontro di giovedì serva a conoscere i meccanismi correttivi che la Giunta regionale e l’Ares dovranno mettere in campo per garantire il diritto alle cure di tutti i cittadini sardi in maniera uniforme su tutto il territorio regionale.»