«Siete invitati a donare e a non avere paura». È la frase che si legge nella circolare del Liceo Marconi che invita gli studenti a prenotarsi per le donazioni di sangue e che li incoraggia con un’emoticon, la faccina che strizza l’occhio e che alleggerisce un messaggio che potrebbe impaurire e che invece rincuora.
Sono state numerose le studentesse e gli studenti del liceo Margherita di Castelvì e del liceo Marconi che nei giorni scorsi si sono presentati puntuali alla chiusura dell’anno scolastico agli ultimi due appuntamenti per la raccolta sangue organizzati nelle loro scuole dall’Avis comunale e provinciale, in collaborazione con il centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
La carenza di sangue è un’emergenza quotidiana e i giovani dei due licei hanno risposto in maniera significativa e hanno dimostrato di essere un punto di riferimento per il futuro perché «Chi dona il sangue ha un’idea precisa dell’essere umano», ha detto il dirigente scolastico del Castelvì che alle 8.00 del mattino si è recato a donare nell’autoemoteca posizionata di fronte all’istituto di viale Berlinguer.
«Oggi sono venuta a donare, mi sento un po’ stanca ma soddisfatta», racconta Marta alle sue amiche, una studentessa del liceo Castelvì dopo aver donato il sangue e mentre ripristina le sue energie con la merenda offerta dai volontari dell’Avis.
«È un dovere civile donare e non vedevo l’ora di diventare maggiorenne per donare il sangue. Oggi è una giornata molto importante perché ho potuto donare per la seconda volta davanti alla mia scuola insieme alle mie compagne», afferma Raffaella, una studentessa della quinta classe del Marconi.
«Per me è stata un’esperienza molto bella perché sto dando la possibilità alle persone di salvarsi – dice Antonio, uno ragazzo del liceo di via Donizetti che ha appena compiuto 18 anni -. In Sardegna c’è bisogno di sangue e contribuire a questa necessità penso che sia una cosa molto utile.»
«Abbiamo bisogno di ragazze e ragazzi come questi, sensibili e sostenitori attivi della donazione del sangue – dicono i due dirigenti scolastici -. Per noi dal prossimo anno scolastico la donazione di sangue diventerà un appuntamento fisso.»
Senza esitazione, molte ragazze e ragazzi hanno deciso di fare la loro parte. La scuola è anche questo, contribuire a sviluppare la coscienza civica e assolvere in questo modo al suo importante ruolo di agenzia educativa.
Si chiude con un bilancio positivo il progetto “A scuola con l’Avis” che in quest’anno scolastico ha coinvolto tante scuole superiori.
«Siamo soddisfatti della risposta importante delle scuole sassaresi. Nel prossimo autunno cercheremo di coinvolgere anche le altre scuole della città», ha affermato Serafino Dettori, presidente dell’Avis comunale.
«È importante che i ragazzi parlino con amici, familiari e compagni di scuola dell’importanza di questo gesto solidale. Questi studenti fanno la differenza e possono lasciare un’impronta positiva nel mondo attraverso la loro generosità e altruismo», conclude il dottor Pietro Manca, direttore del Centro immunotrasfusionale dell’Aou di Sassari.
Appuntamento quindi al prossimo anno scolastico.