Aprire un confronto continuo e costante anche con la categoria dei pensionati per progettare una sanità più vicina alle persone fragili e a quelle più bisognose di aiuto. E’ questa la richiesta dei sindacati dei pensionati che questo pomeriggio hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ed i capigruppo per illustrare la situazione della sanità sarda messa ulteriormente in difficoltà dalla pandemia.
Marco Grecu, segretario generale regionale della Spi Cgil, Adalberto Farina, segretario generale regionale Fnp Cisl e Rinaldo Mereu, segretario generale regionale della Uilp Uil hanno affermato che «la situazione in Sardegna è particolarmente difficile e hanno auspicato la creazione di una medicina territoriale, la sola capace di tutelare le categorie più fragili che – hanno detto – si sentono abbandonate».
I segretari generali hanno chiesto il potenziamento delle strutture per ridurre i tempi di attesa per le visite specialistiche, gli aumenti dei budget per la medicina convenzionata, la creazione di una sanità del territorio con la conseguente istituzione di case della salute e degli ospedali di comunità, la riqualificazione dei distretti sanitari, più certezze nel piano di vaccinazione e per i medici di base. Perché è necessario dare sicurezze agli anziani e ai pazienti più fragili che vogliono essere assistiti, curati e protetti.
«Il confronto tra i pensionati e le Istituzioni deve essere continuo – ha detto il presidente Michele Pais – la vostra esperienza per noi è preziosa. Siamo consapevoli che bisogna proteggere e curare chi sta male e che ogni paziente ha il diritto di ricevere le cure migliori e tempestive in qualunque parte della Sardegna risieda.»