«È il colpo di grazia per l’Ospedale Marino di Alghero. La delibera del commissario ATS, la n.63 che porta la data di ieri, trasferisce d’imperio tutti i pazienti che da ora in poi necessiteranno di trattamento riabilitativo all’ospedale privato Mater Olbia. Privato è meglio per la destra algherese e sarda. Non sia mai che ci possa essere nel pubblico qualche specializzazione che possa concorrere col privato. Una vergogna.»
Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri del centrosinistra al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Valdo Di Nolfo, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras e Mimmo Pirisi che aggiungono: «Da oggi, come niente fosse, il Marino di Alghero, polo per decenni dell’eccellenza riabilitativa in Sardegna, non esiste più. I pazienti che hanno necessità di riabilitazione intensiva che implichi un elevato livello di tutela medico-infermieristica ed attrezzature tecnologicamente avanzate devono essere trasferiti ad Olbia, non c’è più posto per loro negli ospedali ATS. E neanche al “Regina Margherita” di Alghero, ospedale Covid. Una fine, purtroppo, annunciata, studiata, perseguita».
«Lo smantellamento del Marino – concludono i consiglieri del centrosinistra – operato dapprima con la riduzione dei posti letto, con il trasferimento nel piano secondario della riabilitazione, con la condivisione dei pazienti nel reparto di ortopedia, aveva solo l’obiettivo di porre la parola fine non solo all’ospedale traumatologico ma anche alla sua funzione riabilitativa. È la morte dell’ospedale Marino nel silenzio tombale di chi ci governa a Cagliari e ad Alghero.»
Antonio Caria