«Non ci sarà un nuovo ospedale per Alghero, le forze di maggioranza non litighino sull’ubicazione del niente: non sorgerà a Mamuntanas dove lo prevedeva il fantasioso preliminare del Puc di Conoci, né in zona Taulera dove invece lo collocava la delibera del consiglio comunale dell’era Tedde. Il piano triennale delle opere pubbliche dell’Ats prevede per l’ospedale civile di Alghero solo una parzialissima ristrutturazione da avviare nei prossimi anni per 7.5 milioni, compresi i lavori di messa in sicurezza e antincendio per il civile e il Marino.»
Lo dichiarano i consiglieri del centrosinistra al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mimmo Pirisi, Valdo Di Nolfo, Ornella Piras e Raimondo Cacciotto che aggiungono: «Il sindaco Conoci continua a tacere, nonostante le prese di posizione delle forze di minoranza e di parte della maggioranza. Le promesse dell’assessore regionale Nieddu e del presidente Pais si sono rivelate solo misere fake news. Gli unici interventi previsti riguardano l’ampliamento del pronto soccorso in area adiacente rispetto all’ubicazione attuale e poco altro. Insomma, ci si accontenta di un completamento di lavori avviati nel 2009 con la riqualificazione complessiva del Civile (9 milioni di euro) grazie a fondi che stavano per andare in perenzione, recuperati dalla giunta regionale di centro sinistra. Nel frattempo, in questi anni non è stato dato seguito al piano di ristrutturazione della rete ospedaliera che vedeva Alghero Dea di primo livello, con tanto di reparto di rianimazione da attivare e accreditare entro il 2020».
«Nel piano non c’è traccia di questo ed è una vergogna – concludono i consiglieri del centrosinistra -. Quelle di Pais e Nieddu sono parole al vento. Le decisioni del Consiglio Comunale di Alghero sono carta straccia. Ci si accontenta di un pronto soccorso, come se Alghero fosse un qualsiasi paese e non servisse invece un hinterland vasto, fatto di cittadini, ospiti e turisti. E mentre i fondi del PNRR vanno altrove, non si prevede in città né un reparto di lungodegenza per post acuti, né case della comunità che allevierebbero il sovraffollamento dell’ospedale. Si convochi subito un Consiglio Comunale aperto per discutere e deliberare azioni clamorose e decisive per salvaguardare il diritto alla salute dei nostri concittadini.»
Antonio Caria