Un progetto esecutivo per le sale operatorie dell’ospedale Marino di Alghero che vale 1 milione 450 mila euro e che prevede interventi per opere edili, per gli impianti elettrici, per l’impianto di condizionamento e riscaldamento quindi per gli impianti idrico e antincendio. E’ quanto approvato nei giorni scorsi dalla direzione strategica dell’Aou di Sassari che, in questa maniera, risponde con i fatti alle critiche mosse dal consigliere regionale Marco Tedde e apparse sul quotidiano regionale e sui giornali on line. Un’azione che dimostra la centralità dell’ospedale Regina Margherita per l’Aou di Sassari che, dal momento del passaggio della struttura avvenuto il 1 gennaio 2022, ha già investito sull’ospedale, in questi primi sei mesi, 1 milione e 300mila euro ulteriore di fondi propri. Somma che si aggiunge al finanziamento regionale di 4,5 milioni e portano così a 5,8 milioni i fondi destinati alla struttura di via Lido.
«E’ necessario fare chiarezza sulla situazione del Marino – dice il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano -. Gli importanti interventi da effettuare sull’ospedale non possono certo essere realizzati dall’oggi al domani. L’ospedale che ci è stato trasferito il 1 gennaio 2022 con la legge regionale n. 24/2020 non era certo una struttura priva di criticità. E una delle più grandi era proprio quella delle sale operatorie e della sicurezza dei pazienti e degli operatori al loro interno. Dopo gli interventi dei responsabili per la sicurezza, prevenzione e protezione sul luogo di lavoro quindi si è reso necessario chiudere. A questo punto è stato richiesto un finanziamento per il rifacimento delle sale operatorie che è stato accordato dalla Regione. In questo modo l’ospedale, che già fa parte delle strategie di cura e assistenza Covid della nostra azienda, lo sarà ancora di più e a pieno regime per la parte dell’Ortopedia.»
«Ci stupiamo quindi delle dichiarazioni del consigliere Marco Tedde, se pensiamo che l’ospedale Marino già da tempo sotto l’Asl non godeva di quello splendore di cui l’onorevole parla. L’Aou in pochi mesi, sta dimostrando con i fatti, attraverso l’estensione di importanti servizi di connessione con l’Hub – una responsabile del presidio, servizi ambulanze, sistemi di trasporto verso i laboratori e un servizio ticket – ed investimenti mirati alla sua rinascita, di voler integrare l’ospedale Marino di Alghero all’interno dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari», conclude Antonio Lorenzo Spano.
«La somma prevista nel progetto esecutivo approvato nei giorni scorsi fa parte del finanziamento straordinario di 4,5 milioni di euro richiesto dall’Aou di Sassari e ottenuto dalla Regione Sardegna per l’adeguamento delle sale operatorie. Queste ultime – come già ribadito dal direttore generale – sono state chiuse a marzo scorso.
L’Aou di Sassari si è immediatamente attivata per definire gli interventi di adeguamento da realizzare, predisponendo un progetto adeguato del Blocco operatorio e una stima economica degli interventi di adeguamento, utili alla richiesta all’assessorato regionale alla Sanità di un finanziamento poi concesso.
La direzione strategica fa presente che per questo motivo i pazienti non possono essere operati al Marino ma al Civile, dove sono presenti gli anestesisti rianimatori. Qui rimangono per 36 ore – periodo di tempo considerato critico dopo un intervento – e vengono seguiti dagli ortopedici del Marino per il tempo necessario. Quindi fanno rientro all’ospedale di via Lido. I pazienti potranno essere operati al Marino una volta che saranno pronte le nuove sale operatorie. Le risorse ottenute consentiranno la realizzazione di un complesso operatorio tra i più moderni e tecnologici della Sardegna, con la creazione di tre nuove sale ISO 5. I lavori saranno portati avanti in step successivi. La conclusione della prima sala è prevista per gennaio 2023.
Per la realizzazione dei lavori di ammodernamento saranno necessari alcuni mesi. A compimento si avrà una struttura altamente tecnologica e con i migliori standard di sicurezza. L’obiettivo è quello di affiancare al sistema delle Ortopedie e traumatologie dell’Hub e Dea di II livello, quale punto di riferimento dell’altissima specialità del centro nord Sardegna, un polo di rilievo regionale integrato per le tecnologie chirurgiche ortopediche innovative e nel campo della robotica, quest’ultima già attiva nei reparti specialistici di Sassari.»