Gli obiettivi sono quelli di informare, formare e sensibilizzare pazienti, visitatori e operatori alla cultura della corretta igiene delle mani perché, proprio le mani, rappresentano il principale veicolo per la trasmissione di infezioni. Ancora di più se ci si trova all’interno di un ambiente ospedaliero.
Nasce con questi intenti il progetto pilota che l’Aou di Sassari ha avviato a gennaio scorso e che si concluderà, nella sua prima fase, lunedì 6 maggio, in occasione della Giornata mondiale sull’Igiene delle mani celebrata dalla Oms (domenica 5 maggio). Dalle 9.00 alle 13.00, nella sala riunioni al settimo piano del Santissima Annunziata, saranno presentati i risultati raggiunti in questi mesi di attività.
Il progetto igiene delle mani. Il progetto, distinto in due azioni differenti – per operatori e per assistiti – è stato realizzato in quattro reparti: Ematologia, Traumatologia e Ortopedia del Santissima Annunziata, Terapia intensiva neonatale quindi Pediatria.
Il progetto è stato messo in campo dalla Direzione medica di presidio, igiene e infezioni ospedaliere in stretta collaborazione con il Gruppo di lavoro “Igiene mani” del Cica, il Comitato delle infezioni correlate all’assistenza che lo ha reso possibile all’interno dei reparti. All’iniziativa hanno partecipato anche i medici in formazione della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Uniss.
Gli operatori del gruppo di lavoro così hanno sottoposto ai degenti, nei vari reparti interessati dal progetto, un questionario anonimo, con una decina di domande incentrate sull’importanza del lavaggio delle mani e sulle esperienze dei pazienti ricoverati. Sono state fatte quindi verifiche sulla adesione alle procedure sul lavaggio mani anche tra gli operatori sanitari.
«Si tratta di un processo importantissimo – spiega il professor Paolo Castiglia, direttore della Direzione medica di Presidio e presidente del Cica -, perché la pratica dell’igiene delle mani è un’arma salva vita indispensabile: da una parte consente di mantenere il paziente in buono stato di salute, dall’altra garantisce sicurezza di fronte alla possibile insorgenza di infezioni durante il soggiorno del paziente in ospedale. Infine, rappresenta anche un momento fondamentale di educazione sanitaria anche nei riguardi dei visitatori che entrano in ambienti considerati critici».
«Se per gli operatori sanitari sono stati individuati 5 momenti dell’igiene delle mani, per i pazienti in letteratura non si trova una indicazione univoca – aggiunge la dottoressa Grazia Maria Deriu, coordinatrice del Gruppo di lavoro Igiene mani – ma solo alcune proposte. Noi abbiamo fatto nostre quelle relative ai momenti: prima e dopo aver toccato la bocca, il naso, le ferite e i dispositivi medici; dopo aver usato il bagno; dopo aver toccato maniglie e corrimano; prima di mangiare e prima di prendere le medicine».
Per gli operatori restano sempre validi i cinque momenti di lavaggio mani fissati dall’Oms: prima di toccare il paziente, prima di una manovra asettica o una medicazione, dopo l’eventuale rischio di esposizione a fluidi corporei del paziente, dopo aver toccato il paziente e dopo aver toccato le superfici attorno all’area del paziente.
Le due azioni. Nell’occasione, il progetto pilota è accompagnato da una campagna di comunicazione declinata in due azioni: la prima caratterizzata dal leitmotiv “Triplo Zero” rivolto agli operatori sanitari per ricordare che è importante: non indossare monili (anelli, bracciali, collane), non avere smalti sulle unghie, e non indossare accessori che non facciano parte della divisa di reparto (a esempio felpe).
“Tre volte Sì!” è, invece, l’azione che ha coinvolto i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria, al secondo piano del Materno infantile. Un’attività che, proprio attraverso il suo nome, vuole invitare i degenti a compiere tre azioni: Sì, io mi lavo le mani; Sì lo chiedo a chi mi cura (operatori sanitari); Sì, lo chiedo a chi mi ama (visitatori).
Un’azione che ha portato al coinvolgimento delle insegnanti della Scuola in ospedale (in collaborazione con i dirigenti Michela Maria Meloni dell’Istituto comprensivo Monte Rosello Alto e Antonello Pilu dell’Ic Latte dolce Agro) e degli operatori dell’Associazione Happyclown Sassari. Un vero e proprio team che, dopo aver ricevuto la formazione in materia di igiene delle mani dal Gruppo di lavoro del Cica, assieme agli operatori dell’Aou ha avviato una serie di attività con i piccoli pazienti ricoverati. L’obiettivo è stato quello di avvicinare i bambini al tema dell’igiene delle mani e della promozione della salute, anche con la creatività e il disegno. Incontri e momenti di divertimento, anche con l’utilizzo di un box pedagogico che, attraverso l’utilizzo di gel fluorescente, ha permesso ai bambini di capire e verificare l’efficacia delle tecniche di lavaggio delle mani.