«Classificare la Sardegna nell’ambito della “zona arancione”, appare una scelta irragionevole per le conseguenze sulla tenuta economica e sociale della nostra Regione già fortemente penalizzata dai precedenti provvedimenti emergenziali. Fin dall’inizio della pandemia, la Regione Sardegna ha messo in campo ogni iniziativa per assicurare il rispetto di tutte le misure di prevenzione e contenimento del contagio. Per questo, ritengo che decisioni così delicate debbano necessariamente essere condivise tra livelli istituzionali, che non può prescindere dal dialogo tra Governo e Regione.»
Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, stamattina a Sassari, durante l’apertura dei nuovi 30 posti letto di Terapia Intensiva.
«Una decisione ingiustificata – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – anche alla luce di azioni importanti come questa di oggi, che modifica i parametri di riferimento del freddo algoritmo a cui è affidata la vita delle regioni. I sacrifici dei sardi meritano maggiore rispetto e considerazione da parte del Governo. Non si può delegare a un mero algoritmo l’assunzione di scelte che incidono in maniera così preponderante sulla vita dei cittadini e che richiedono, viceversa, buon senso e responsabilità.»
«La Sardegna – ha concluso Michele Pais – difenderà in ogni modo le sue prerogative e proseguirà il confronto con il Governo per apportare i necessari correttivi a scelte palesemente sbagliate.»