Il punto nascita dell’ospedale di San Gavino Monreale verso la ripresa della piena operatività. Lo ha annunciato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che questo pomeriggio, insieme ai vertici dell’Asl 6 e Ares, ha incontrato i sindaci dei comuni del Medio Campidano. Sul tavolo i principali temi legati all’ospedale Nostra Signora di Bonaria.
«Grazie alle sinergie attivate all’interno del nostro sistema sanitario regionale siamo riusciti anche in questa occasione a trovare la soluzione per dare risposte al territorio», ha detto Mario Nieddu che, nel corso del vertice, ha confermato l’imminente arrivo di alcuni pediatri dall’Aou di Cagliari, specialisti che dal Policlinico di Monserrato andranno a dare manforte ai colleghi di San Gavino Monreale, che continueranno a ricevere supporto anche dai medici dell’Asl 7.
«Ancora una volta, attraverso importanti sforzi organizzativi – ha sottolineato l’assessore della Sanità – ci troviamo a far fronte a una carenza di specialisti che parte da lontano e pesa in modo particolare sui presidi che si trovano al di fuori dei grandi centri urbani. Un problema che non riguarda solo la Sardegna e i cui effetti si riverberano ovunque a livello nazionale, anche in sistemi sanitari storicamente più solidi del nostro.»
«Affrontiamo una situazione emergenziale mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione. Nel caso di San Gavino, che rappresenta un presidio strategico per il territorio, faremo ricorso allo strumento di incentivi delle Risorse aggiuntive regionali, attivato per la prima volta alla fine dello scorso anno con uno stanziamento di 13 milioni di euro – ha sottolineato Mario Nieddu -. Continuiamo a bandire i concorsi e abbiamo ripreso ad investire con convinzione sulla sanità del nostro territorio a partire dalla formazione dei medici, attraverso l’aumento esponenziale delle borse di studio. Soluzioni strutturali di questo tipo, però, producono effetti apprezzabili solo nel tempo e oggi abbiamo situazioni che non possono restare in attesa di risposta. L’impostazione che stiamo spingendo in Sardegna è quella che si ispira alla massima collaborazione e sostegno tra le aziende del nostro sistema sanitario, ma per garantire più flessibilità e maggiori margini d’azione servirebbe un intervento deciso a livello nazionale. Con le altre regioni abbiamo trasmesso al ministero della Salute un documento di venticinque pagine, con soluzioni e proposte, ma al momento le risposte tardano ad arrivare», ha concluso l’assessore Mario Nieddu.
Nella foto: al tavolo, al centro l’assessore Mario Nieddu, a sinistra il direttore generale dell’Ares, Annamaria Tomasella, a destra il direttore generale dell’Asl Medio Campidano, Giorgio Carboni.