«La cronaca è quella di una morte annunciata. Di una morte della sanità sarda che da mesi ho tentato di scongiurare appellandomi all’assessore alla Sanità e chiedendo che si discutesse con urgenza un Piano di emergenza per il Santissima Annunziata di Sassari, che finora non è mai esistito. Questa seconda ondata era ampiamente prevista ma nulla è stato fatto per attrezzare le strutture sanitarie sarde, e in particolare quelle della città di Sassari, oggi allo sbando più totale. In condizioni ben peggiori di quelle in cui versavano lo scorso marzo.
La Regione, unica responsabile in materia sanitaria nonostante le nostre incessanti richieste di intervento avvenute sin dal mese di marzo, non ha mosso un dito per organizzare un eventuale Piano di emergenza. L’assessore Mario Nieddu ha permesso che gli ospedali arrivassero a questo appuntamento totalmente impreparati e male equipaggiati, sia sul fronte Covid sia sul fronte dell’attività ordinaria. Perché oggi mentre il Covid avanza avanzano anche i tumori, si aggravano i diabetici, i problemi dei pazienti con malattie rare, tutti i malati sardi non ricevono più cure adeguate.»
Questa l’amara denuncia della consigliera dei Cinque Stelle che illustra le gravi criticità riscontrate al Santissima Annunziata in questi giorni, a partire dalla scarsissima igienizzazione dei locali.
«Gli operatori sanitari sono costretti a lavorare con la dura consapevolezza dell’altissimo rischio contagio per se stessi e per i pazienti. Attualmente infatti non esiste più la cosiddetta Squadra volante che durante la precedente gestione dell’emergenza aveva il compito di igienizzare i locali del Pronto soccorso costantemente nell’arco delle 24 ore, ogniqualvolta vi facesse ingresso un paziente positivo. Oggi questa precauzione fondamentale è stata abbandonata e i locali vengono igienizzati di norma soltanto due volte al giorno, alle 5.30 e alle 14.30. Ci rendiamo conto della gravità della situazione?»