Due i focolai da sierotipo 3 e numerosi altri casi sospetti in almeno 64 allevamenti. 51 i capi finora deceduti. La lingua blu torna a far paura negli allevamenti dell’oristanese. Lo comunica il Servizio di Sanità Animale della Asl 5, diretta dal dottor Enrico Vacca, ha già disposto un provvedimento sanitario per ridurre il rischio di un’ulteriore diffusione della blue tongue nelle zone non ancora interessate dalla circolazione virale attraverso il controllo delle movimentazioni di animali di specie sensibili alla malattia.
Secondo il laboratorio nazionale di riferimento presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, si è già evidenziata la presenza di due focolai di lingua blu da sierotipo 3 (BTV3) in due allevamenti di Narbolia e San Vero Milis. Si attende invece la conferma per numerosi altri casi sospetti, dovuti presumibilmente sempre allo stesso sierotipo 3 in altri 64 allevamenti dell’oristanese. 619 sono gli animali contagiati dal virus.
«Le movimentazioni di animali della specie ovina, caprina e bovina, sia da vita che da macello, in provenienza da quest’area di 44 Comuni verso le zone non interessate dalla circolazione virale devono essere concordate con i servizi veterinari di partenza e destinazione con prenotifica o nulla osta di almeno 48 ore – ha spiegato il dottor Enrico Vacca – e le stesse movimentazioni sono subordinate al rispetto di alcune misure di riduzione del rischio, come il trattamento con insetto repellente e successivo test PCR oppure la permanenza in uno stabilimento protetto da vettori.»
Antonio Caria