Si apriranno alle 10,30 di domenica 11 febbraio, nella cappella al settimo piano dell’ospedale civile, le celebrazioni per la XXXII Giornata mondiale del malato. L’appuntamento, organizzato dai cappellani dell’Aou di Sassari, don Piero Bussu, don Virgilio Businco e padre Eugenio Pesenti, vedrà l’arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba, officiare la celebrazione eucaristica per i fedeli, i pazienti e gli operatori sanitari che parteciperanno alla ricorrenza.
La giornata mondiale del malto è stata istituita per la prima volta il 13 maggio 1992 da Papa Giovanni Paolo II che decise di estendere a tutta la Comunità ecclesiale un’iniziativa che in alcuni Paesi e regioni aveva «dato frutti pastorali preziosi».
Quest’anno Papa Francesco nel suo messaggio per questa giornata ricorda a tutti i fedeli che «siamo chiamati a realizzare nella nostra vita il dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole soprattutto nel momento della fragilità, dell’incertezza spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria». «Per questo – continua il Papa- prendersi cura del malato significa innanzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari -, col creato, con se stessi».
E così, il Santo Padre ci dice che «siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato». E poi aggiunge che «la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza».
La ricorrenza cade anche nei 166 anni dell’apparizione della vergine Immacolata Concezione alla quattordicenne Bernadette Soubirous che si era recata alla grotta di Massabielle, a Lourdes, per raccogliere della legna. E proprio in quella grotta, dove sgorgò miracolosamente una fonte, apparvero i primi prodigi, con la guarigione di alcuni malati.