Il disturbo dello spettro autistico si manifesta in età precoce (tra i 18 e i 36 mesi di vita) attraverso difficoltà nell’interazione e comunicazione sociale e nella presenza di interessi limitati e comportamenti ripetitivi. Spesso la sfera cognitiva può essere compromessa in maniera significativa. È un disturbo complesso, dal forte impatto sociale che richiede un approccio interdisciplinare ed è in costante aumento.
Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità si stima che in Italia ogni 77 individui c’è una persona con autismo. In Sardegna sono circa 9.800 le persone affette da disturbo dello spettro autistico in età pediatrica e adulta.
Il 20 ottobre scorso si è tenuto il convegno Costruire insieme qualità di vita per bambini e giovani con autismo organizzato dall’Aou di Sassari e dalla Asl 1 a cui hanno partecipato nell’Aula magna dell’Università di Sassari numerosi operatori sanitari, associazioni dei familiari, educatori professionali.
Il tema principale è stato il progetto regionale “Quality of life 7-21” finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità che vede protagoniste l’Azienda sanitaria n. 1 e l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e che da anni aderiscono al piano operativo dei servizi per le persone con autismo per migliorare la qualità della vita della persona autistica e della sua famiglia attraverso la creazione di percorsi individualizzati e percorsi assistenziali appropriati.
Dopo i saluti istituzionali, in cui sono intervenuti il Magnifico Rettore Università degli Studi di Sassari Gavino Mariotti, l’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria, il Direttore sanitario dell’Aou di Sassari Luigi Cugia, la dottoressa Claudia Dessanti che ha portato i saluti del Direttore generale Flavio Sensi e del Direttore sanitario della Asl di Sassari Vito La Spina, ad aprire i lavori è stato Stefano Sotgiu, direttore della Neuropsichiatria infantile dell’Aou di Sassari.
«Il Piano operativo delinea una serie di azioni che mirano all’istituzione di una rete di servizi basata sulla valorizzazione delle iniziative presenti sul territorio con azioni tese a colmare i vuoti esistenti nella presa in carico globale delle persone con autismo – ha sottolineato il professor Stefano Sotgiu -. L’intento è quello di ottimizzare e potenziare le esperienze pregresse estendendole, in presenza di evidenza di buone pratiche, a tutta la regione.»
E’ un piano che regola l’assistenza territoriale e ospedaliera per il riconoscimento precoce e la gestione integrata dei bambini e ragazzi con autismo di età compresa tra i 7 e i 21 anni. «Nel caso dell’assistenza ospedaliera – ha sottolineato Alessandra Carta, neuropsichiatra infantile dell’Aou – vengono gestite situazioni di emergenza-urgenza neurologica e psichiatrica 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno».
«Dal punto di vista organizzativo l’obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un sistema di coordinamento dei diversi attori che compongono il sistema di presa in carico, comprendente familiari, operatori sanitari, scolastici, sociali in modo da organizzare in una Rete Regionale dei Servizi per le persone con disturbo dello spettro autistico», ha dichiarato Salvatorica Manca, responsabile scientifica del convegno e direttrice della Struttura semplice dipartimentale Autismo della Asl di Sassari.
Di particolare importanza sono state le relazioni di Giovanni Valeri, responsabile dell’Unità operativa Autismo dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma che ha parlato della presa in carico dei bambini e dei giovani con autismo secondo le nuove Linee Guida emanate recentemente dall’Istituto Superiore di Sanità. In seguito, sono intervenute Laura Casula e Silvia Guerrera, rispettivamente dirigente psicologa e dirigente medica dell’Ospedale Bambin Gesù, che hanno focalizzato i loro interventi sulle competenze socio comunicative e sulla gestione delle emergenze comportamentali nei bambini e giovani con autismo.
Hanno infine dato il loro contributo le associazioni dei familiari Angsa Sassari, “Il mio amico speciale” e la fondazione “Lorenzo Paolo Medas”.