Trecento volontari operatori del 118 sono stati vaccinati ieri, su indicazione della Regione, dalle quattro equipe vaccinali dell’Aou di Sassari. Le quattro squadre, da gennaio scorso, stanno lavorando senza sosta nel centro vaccinale di viale San Pietro.
Una struttura complessa, coordinata dal dottor Antonello Serra e dal professor Paolo Castiglia, dotata di quattro ambulatori per la somministrazione, in cui sono operativi quattro medici, otto infermieri e quattro ausiliari; quindi un laboratorio per la preparazione delle dosi, uno per la conservazione dei vaccini e un centro di immissione dati collegato con il sistema regionale.
A ricevere il vaccino sono stati i volontari della Misericordia Sassari, Croce Rossa, Soccorso Sardo, Sassari Soccorso, Croce Azzurra Osilo, Croce Azzurra Ossi, Croce Bianca Laerru, Avis Perfugas, Dueffe Soccorso Nulvi, Sardegna Emergenza, Avis Uri, Sant’Anna Sorso, Avis Porto Torres, Chiaramonti Soccorso, Avis Sedini, Avis Valledoria e Croce Verde Viddalba.
Per i trecento operatori volontari del 118 la seconda dose del vaccino sarà somministrata fra tre mesi. Sono stati impiegati, infatti, i vaccini AstraZeneca che hanno una tempistica per il richiamo differente rispetto ai vaccini utilizzati tra gennaio e febbraio per gli operatori sanitari aziendali.
Non è quella la sola differenza. Il vaccino, sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca (ma per la produzione del vettore adenovirale c’è anche la presenza dell’italiana Advent-IRBM di Pomezia), rispetto ai vaccini Pfizer e Moderna, sfrutta un approccio diverso per indurre la risposta immunitaria dell’organismo verso la proteina spike. L’Istituto superiore di Sanità ha spiegato che si tratta di un vaccino a «vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzé, non più in grado di replicarsi, come vettore per fornire le istruzioni per sintetizzare la proteina spike di Sars-CoV-2. Una volta prodotta, la proteina può stimolare una risposta immunitaria specifica, sia anticorpale che cellulare».