È una buona notizia quella data questa mattina dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini durante l’assemblea nazionale: «La peste suina è superata ed i tempi sono maturi per avere il via libera alle esportazioni».
«I tempi sono maturi per ottenere il via libera alle esportazioni e bene ha fatto il presidente Prandini a ricordarlo in questo importante contesto – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Da oltre un anno non si registrano casi di peste suina, un dato rafforzato dal fatto che questo è frutto di un lavoro e programmazione seria portata avanti dall’unità di progetto rappresentata da Alberto Laddomada e Alessandro De Martini. Il via libera, dunque, ce lo siamo meritati sul campo e lo dobbiamo a quelle aziende che con grandissime difficoltà e rischi ma con tanta consapevolezza e duro lavoro hanno resistito, tenendo in piedi il comparto e rappresentando un esempio non solo per la Sardegna ma anche fuori, visto che sono delle aziende modello delle quali dobbiamo essere orgogliosi.»
Sono ormai 10 anni che si non può esportare oltre i confini dell’Isola. E una perdita di circa il 50% del patrimonio suinicolo.
«Come ha detto il presidente Prandini – ha aggiunto Battista Cualbu – siamo pronti anche su questo fronte a costruire il futuro al fianco delle istituzioni.»
«Un passo avanti importante che non può che rafforzare i nostri prodotti – ha concluso il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – che in questi anni oltre il danno della peste suina hanno dovuto subire una concorrenza sleale e ingannevole.»
Antonio Caria
«I tempi sono maturi per ottenere il via libera alle esportazioni e bene ha fatto il presidente Prandini a ricordarlo in questo importante contesto – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Da oltre un anno non si registrano casi di peste suina, un dato rafforzato dal fatto che questo è frutto di un lavoro e programmazione seria portata avanti dall’unità di progetto rappresentata da Alberto Laddomada e Alessandro De Martini. Il via libera, dunque, ce lo siamo meritati sul campo e lo dobbiamo a quelle aziende che con grandissime difficoltà e rischi ma con tanta consapevolezza e duro lavoro hanno resistito, tenendo in piedi il comparto e rappresentando un esempio non solo per la Sardegna ma anche fuori, visto che sono delle aziende modello delle quali dobbiamo essere orgogliosi.»
Sono ormai 10 anni che si non può esportare oltre i confini dell’Isola. E una perdita di circa il 50% del patrimonio suinicolo.
«Come ha detto il presidente Prandini – ha aggiunto Battista Cualbu – siamo pronti anche su questo fronte a costruire il futuro al fianco delle istituzioni.»
«Un passo avanti importante che non può che rafforzare i nostri prodotti – ha concluso il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – che in questi anni oltre il danno della peste suina hanno dovuto subire una concorrenza sleale e ingannevole.»
Antonio Caria