«Tutti devono sapere che chi dirige il nostro sistema sanitario ci ha abbandonato a noi stessi.Qualche giorno fa avvertivo che a seguito della mancata proroga delle U.S.C.A. più di 2mila cittadini del Marghine si sarebbero trovati privi di assistenza medica di base.I vertici della sanità sarda sapevano che la mancata riconferma delle U.S.C.A. avrebbe generato la situazione di estrema gravità che attualmente stiamo vivendo. Oggi, il loro totale silenzio, oltre a essere imbarazzante e offensivo, sta concorrendo colpevolmente ad aggravare la situazione delle persone che stanno male.»
A dirlo è il sindaco di Silanus, Gian Pietro Arca, che interviene nuovamente sulla situazione della sanità del nuorese, dopo la notizia della mancata proroga delle Usca che rischia di creare nuovamente disagi alla popolazione.
Il primo cittadino porta come esempio il caso del paese da lui amministrato dove, spiega, «l’unico medico in servizio si trova in malattia e nessuno, e dico nessuno, si è premurato di comunicarci alcunché in merito, lasciandoci da soli in balia degli eventi, così come fatto nei comuni di Bortigali, Noragugume e Dualchi. È come essere a bordo di una nave che è stata abbandonata dal suo comandante in un mare in burrasca».
«La Ras riattivi le Usca, così che i loro operatori, come hanno fatto fino al 31.12.2022, continuino ad assistere chi suo malgrado non ha un medico di base a cui rivolgersi, o in caso contrario i suoi rappresentanti abbiano il coraggio di venire nel nostro territorio per dirci quali soluzioni intendono adottare nell’immediato», conclude Gian Pietro Arca.
Antonio Caria