L’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha convocato per lunedì 17 luglio, alle ore 13.00, un incontro urgente per fare chiarezza sulla situazione lamentata dalle famiglie dei piccoli pazienti dell’ospedale Microcitemico di Cagliari in merito ai tempi necessari alla rimozione dei cateteri venosi utilizzati per le terapie oncoematologiche. Al tavolo, in programma in assessorato, parteciperanno i vertici dell’Asl 8 e dell’Arnas Brotzu, i direttori delle strutture complesse di anestesia delle due aziende e il direttore della Struttura complessa di Oncoematologia pediatrica che ha sede al Microcitemico.
«A oggi – dichiara l’assessore Carlo Doria – è in vigore un accordo tra l’Asl 8 e l’Arnas Brotzu per garantire le prestazioni anestesiologiche ai piccoli pazienti del Microcitemico. Ho convocato con urgenza tutte le parti coinvolte per capire dove si sia inceppato il meccanismo e individuare e circoscrivere i profili di responsabilità. Ribadisco ancora una volta, non è importante quale targa sia esposta fuori dall’ospedale, ovvero che il Microcitemico sia in capo all’Asl 8 o all’Arnas Brotzu, l’unico aspetto che conta, in una sanità che è ‘sistema’ ed è ‘regionale’, sono le cure e il presidio ospedaliero Cao è un punto di riferimento per la pediatria in Sardegna e l’assistenza per malattie gravi e rare.»
L’assessore è intervenuto anche sul tema della carenza degli anestesisti pediatrici: «Non esiste una scuola di specializzazione in anestesia pediatrica; l’anestesista pediatrico è uno specialista che nel corso della sua attività professionale ha acquisito specifiche competenze, come oggi normalmente avviene in tutte le discipline, e le sue capacità sono sicuramente insostituibili se ci si ritrova davanti a prestazioni di elevata complessità come ad esempio una chirurgia cardiaca neonatale, ma ci sono anche procedure più elementari, poco invasive come ad esempio le sedazioni, che non richiedono queste competenze e che un anestesista deve essere in grado di eseguire anche in pazienti in età pediatrica. Ciò che il sistema sanitario deve garantire sono l’adeguatezza e la sicurezza delle cure. Evenienze di questo tipo devono essere previste sempre e comunque. Ciò che non può essere tollerato sono situazioni come quella lamentata in questo caso. L’incontro di lunedì servirà a fare chiarezza anche su questi aspetti».